La macchina delle riforme è già avviata con la spinta del governo sulla delega
04 settembre 2023 - 11:03
Il cantiere delle riforme non è stato soltanto allestito dall'esecutivo ma stavolta i lavori sono partiti davvero: anche sui giochi, con i lavori sulla delega che porteranno all'atteso riordino.
Eppure si muove. Non è certo la prima volta che ricorriamo alla celebre frese attribuita a Galileo Galilei in riferimento al gioco pubblico e, in particolare, ai lavori legislativi che dovrebbero portare alla sua completa riorganizzazione e a quel presunto processo di Riordino, di cui parliamo e scriviamo da anni. In effetti, a ben guardare ciò che accade nei Palazzi del potere, tra Governo e Parlamento, potremmo dire che la riforma del comparto è in un certo senso già partita. Con quel processo di riorganizzazione che, di fatto, è già stato avviato. Stavolta, in effetti, non siamo fermi agli annunci e ai meri proclami di una presunta riforma, ma l'esecutivo di turno ha già messo nero su bianco tutto ciò che c'era da scrivere per avviare la macchina legislativa, e ha pure avviato il meccanismo: con tanto di una spinta ulteriore – sia pure di carattere generale, in riferimento all'intera legge delega – fornita nei giorni scorsi dal vice ministro all'Economia, Maurizio Leo, sollecitando il gruppo di esperti che stanno lavorando al grande calderone della riforma fiscale, attraverso le singole commissioni, tra le quali spunta anche quella dedicata ai giochi.
Stavolta quindi c'è qualcosa di concreto, tangibile, reale, con cui poter (letteralmente) fare i conti. Misurandosi con un piano di lavoro che dovrebbe fuoriuscire nelle prossime da via XX Settembre, passando naturalmente da Piazza Mastai, tenendo conto del ritrovato ruolo di protagonista (ri)assegnato all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con il nuovo direttore generale Roberto Alesse inserito tra le persone di fiducia e tra i tecnici incaricati dal vice ministro per la riforma del fisco e con il direttore dei giochi Mario Lollobrigida che è stato eletto alla guida del comitato che si occupa dei giochi. E c'è pure una data, una scadenza, una deadline istituzionale che – per quanto non rappresenti un termine perentorio – ha comunque il merito di serrare le fila e sollecitare i lavori oltre a fissare un termine temporale all'intero percorso: Leo ha infatti chiesto di ricevere i singoli piani a cui lavorano le Commissioni entro il 20 settembre, in modo da poter proporre la riforma generale al Ministro entro la fine del mese. In modo tale da poter avere le idee chiare su come impostare i lavori per i prossimi mesi, avviando tutto quello che sarà possibile già con la prossima Legge di Bilancio e individuando per il resto le successive finestre temporali adatte per ogni singola materia. Per i giochi, come abbiamo detto, non ci sarà probabilmente un'accelerazione dei lavori di riforma generale, con il governo che potrebbe prendersi tutti i 24 mesi previsti dalla Legge delega per l'emanazione di tutti i credeti attuativi che ne dovranno scaturire: anche se qualche “pillola” (neanche troppo banale, come potrebbe essere il bando di gara per le concessioni online) potrebbe già arrivare entro la fine dell'anno. Ma è ancora presto per dirlo e tutto dipenderà probabilmente proprio dal parere delle Commissioni attualmente al lavoro.
E a proposito dei già citati Monopoli: anche qui il processo di rinnovamento e riorganizzazione avviato dal nuovo direttore generale prosegue a pieno ritmo e iniziano a vedersi, anche qui, i primi frutti, con la definizione dei nuovi ruoli e incarichi alla quida dei singoli uffici. Come anticipato nelle scorse ore, l'Agenzia ha appena incaricato i nuovi direttori che guideranno gli uffici apparecchi e online, con il ritorno di Elisabetta Poso al primo, e il “debutto” sulla materia per Antonio Giuliani nell'altro. Due nomi di esperienza che sembrano dare le giuste garanzie, sia dal punto di vista industriale che da quello istituzionale, tenendo conto delle competenze maturate “sul campo” in questi anni di sviluppo e trasformazione del comparto.