skin

La settimana calda del governo e dei giochi

05 giugno 2023 - 10:27

Nonostante l'estate sembri ancora lontana, per il governo la settimana corrente si preannuncia particolarmente 'calda'. Anche sulla delega fiscale, con i gruppi di maggioranza e opposizione che fanno sentire la propria voce.

sunset_warm.jpg

Tra il Decreto sulla Pubblica amministrazione, quello sul Lavoro e – soprattutto – con la Delega fiscale in fase di discussione parlamentare, la prima settimana di giugno si preannuncia particolarmente “calda” per il governo. A partire da lunedì 5 giugno con il ministro Raffaele Fitto che presenta in Parlamento la terza relazione sullo stato di attuazione del Pnrr: che è la prima firmata dall'esecutivo di Giorgia Meloni e che si va ad intrecciare con il voto in aula al decreto Pa.
Ma sono vari, e anche particolarmente delicati, i provvedimenti attesi al voto in Parlamento: ricordando, soprattutto, il monito del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sulla legiferazione d'urgenza e sulla proliferazione eccessiva degli emendamenti parlamentari ma anche di quelli dello stesso Governo che, molto spesso (troppo spesso) interviene correggendo il decreto d'urgenza appena approvato.
Tra i nodi centrali legati all'azione dell'esecutivo c'è quello relativo alla delega fiscale, la quale interessa particolarmente anche il comparto del gioco pubblico. Nonostante la legge delega non sia stata inserita dalla capigruppo nel calendario dei lavori d'Aula di giugno, la marcia di avvicinamento ai primi voti per rivedere il Ddl presentato dal governo Meloni procede in commissione Finanze a Montecitorio, come raccontiamo praticamente ogni giorno su queste pagine. I gruppi di maggioranza e opposizione hanno fatto capire che sul Ddl il passaggio parlamentare non sarà soltanto una formalità. Anzi: sono stati depositati in Commissione ben 639 proposte di modifica, dalla Flat tax per gli under 35 al Superbollo. Con un'attenzione particolare anche ai vari aspetti relativi al mercato dei giochi, come abbiamo anticipato in anteprima su questo Quotidiano.
Ora è il turno dei “segnalati”, ossia quei correttivi su cui i gruppi parlamentari vorranno davvero confrontarsi e votare. La scadenza, in questa caso, è lunedì 5 giugno ed è una scadenza “vero”, non di quelle puramente fittizie, come spesso accade durante gli iter parlamentari: su queste modifiche infatti il Governo dovrà esprimersi in termini di compatibilità tecnica ma anche (e soprattutto)  sulle necessarie coperture finanziarie. Ma in questo caso anche la compatibilità non è un aspetto secondario in quanto si tratta di un Ddl delega e quindi non bisogna “travalicarne” i confini. I segnalati dovrebbero essere 250 di cui 150 della maggioranza e un centinaio delle opposizioni.
Ecco quindi che il futuro del gioco, prima ancora e molto di più di quello del governo, è appeso a un filo: ma per entrambi, la delega rappresenta un'occasione imperdibile che non può essere persa. Ragion per cui, la legge delega è destinata a surriscaldare l'ambiente durante la settimana corrente. E non è un caso se il sottosegretario Sandra Savino, che ha la delega ai rapporti con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, quindi, anche quella sul gioco, ha convocato un tavolo tecnico con i rappresentanti di categoria nei prossimi giorni, proprio per affrontare la discussione del presunto Riordino del comparto.

Ma come anticipato, non è il solo provvedimento critico, per il governo. Altro tema caldo è quello del decreto Pa. Ottenuto il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera il Dl sull aPubblica amministrazione, che ha incamerato il discusso emendamento relativo a scudo erariale e limitazione del controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr, è atteso in Aula alla Camera a inizio settimana, mentre la successiva sarà in calendario al Senato, dovendo essere  convertito in legge entro il 21 giugno. Da qui la precedenza assoluta rispetto agli altri temi e provvedimenti e il ricorso al voto di fiducia, per blindare il provvedimento e i correttivi approvati in Commissione, nonostante le inevitabili polemiche che ciò comporta. Oltre a quelli sulla Corte di conti, tra gli emendamenti approvati anche quello che ridisegna alcune competenze all'interno del Mef con la costituzione del nuovo Dipartimento per la giustizia tributaria.
Una volta approvato il decreto Pa passerà all’esame del Quirinale. E, in ogni caso, potrebbe complicare il negoziato con l’Ue sul Pnrr, mentre l’ok della Commissione alla terza rata del Piano continua a non vedere la luce. 
L'ultimo scoglio del periodo per il governo è rappresentato invece dal decreto Lavoro, all’esame della Commissione permanente “Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale” del Senato in sede referente. Il Ddl è atteso in Aula nella settimana dal 13 al 15 giugno. I temi caldi restano il destino del reddito di cittadinanza, riscritto dal Dl lavoro con le opposizioni che contestano la distinzione tra soggetti occupabili e soggetti non occupabili. Ma ci sono anche le misure sulla sorveglianza sanitaria e il payback delle imprese farmaceutiche. Anche per questo decreto come per gli altri il grande scoglio restano le coperture.
Tutto questo mentre all’orizzonte la trattativa per il nuovo Pnrr modificato - con l’aggiunta del cosiddetto “RepowerEu” - si preannuncia difficile. Sia per la portata delle modifiche che il governo Meloni potrebbe chiedere (inclusi alcuni target legati al Superbonus) sia per la tempistica: se il negoziato iniziasse dopo l’estate a rischio ridimensionamento non sarebbe solo la rata di giugno ma anche quella dicembre, entrambe basate su un Piano ormai vecchio, si ragiona in ambienti comunitari.

Ecco perché i prossimi giorni si rivelano particolarmente delicati e importanti per il futuro del paese e del governo e, di conseguenza, per il gioco pubblico: che oltre ad essere inevitabilmente legato alle sorti di entrambi, è strettamente connesso a quelle dell'attuale legislatura e dei lavori parlamentari, con la legge delega che ha promesso – mettendola nero su bianco – la riforma generale del comparto. Un'occasione che non si può più perdere.
 

Altri articoli su

Articoli correlati