Modifica legge gioco Lazio, Rusciano (As.tro): 'Regione corregga il testo'
Isabella Rusciano, del Centro studi As.tro, commenta la nuova modifica alla legge sul gioco del Lazio e chiede un 'intervento correttivo della Regione' con 'regole certe, chiare e applicabili'.
“I problemi della legge regionale del Lazio non nascono con la modifica appena pubblicata, che si risolve nella semplice correzione di un macroscopico errore, ma erano ben presenti e visibili già dalla pubblicazione della legge regionale 16/2022 che, nel modificare parzialmente la legge 5/2013, ha introdotto le disposizioni relative alla frequenza temporale delle partite, le quali, come ben evidenziato dall'Agenzia accise, dogane e monopoli nella nota inviata al ministero dell'Economia e delle finanze, costituiscono regole tecniche, la cui adozione è di competenza esclusiva dello Stato”.
A rilevarlo è Isabella Rusciano, del Centro studi As.tro, a commento della nuova modifica apportata dalla Regione Lazio alla legge sul gioco (la n° 5/2013), nell'ambito della legge regionale 23 novembre 2022, n° 19 “Disposizioni collegate alla legge di Stabilità regionale 2022 – Disposizioni varie”, con cui viene stabilita la "riduzione della frequenza delle singole giocate a 'non meno' di una giocata ogni trenta secondi per gli apparecchi indicati all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del r.d. 773/1931", e la "pausa obbligatoria di cinque minuti delle operazioni di gioco ogni trenta minuti consecutivi di utilizzo dell’apparecchio di gioco da parte del singolo cliente".
Per dare attuazione a queste limitazioni sarebbe necessaria la sostituzione degli apparecchi attualmente in esercizio, nonché una nuova certificazione degli stessi e dei singoli giochi offerti al pubblico e, per le Vlt, la realizzazione di sistemi ad hoc; tutto ciò per il solo territorio della Regione Lazio.
La funzionalità imposta dalla norma infatti richiede delle modifiche tecniche degli apparecchi; ma tali modifiche costituiscono "regole tecniche di produzione" degli apparecchi di gioco, la cui adozione è demandata dall’articolo 110 del Tulps all’Agenzia delle dogane e dei monopoli ed al ministero dell’Economia e delle finanze.
Come evidenzia Rusciano, inoltre, “lo Stato è l’unico legittimato ad attivare la procedura di preventiva approvazione in sede Ue, in ossequio alla Direttiva n. 2015/1535 e al Dlgs. 223/2017.
Auspichiamo quindi un urgente intervento correttivo della Regione che consenta agli imprenditori del settore di operare in quadro di regole certe, chiare e applicabili”.