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Redditometro: premier Meloni sospende il decreto, Leo (Mef) atteso in Cdm

23 maggio 2024 - 10:16

Il decreto sul Redditometro firmato dal vice ministro dell'Economia e delle finanze Maurizio Leo – che ha messo nel mirino anche le spese per il gioco – scuote la maggioranza.

Scritto da Fm
© Giorgia Meloni - Pagina Facebook ufficiale

© Giorgia Meloni - Pagina Facebook ufficiale

Di pari passo con quelle atmosferiche che stanno flagellando il Nord Italia, c'è una perturbazione “politica” che in queste ore si sta abbattendo sul Governo. A causarla il decreto firmato dal vice ministro dell'Economia e delle finanze Maurizio Leo e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 20 maggio che nella sostanza ha ripristinato il “redditometro” sospeso nel 2018, mettendo sotto la lente anche le spese per lotto e lotterie, giochi online e per i cavalli mantenuti in proprio o a pensione.

 

Una scelta non condivisa innanzitutto dalla premier Giorgia Meloni, che ha affidato ad un post sulla sua pagina Facebook il suo disappunto e il tentativo di “correre ai ripari”, considerando che mancano poco più di due settimane alle elezioni. “Mai nessun 'grande fratello fiscale' sarà introdotto da questo Governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune. L'attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal vice ministro dell'Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini. Sull'ultimo decreto recentemente varato dal Mef, che negli intendimenti delimita l'azione di verifica dell'amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il vice ministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli”.

Parole che sanno di tempesta, e tornano a scuotere la maggioranza pochi giorni dopo le "differenze di pensiero" manifestate da Forza Italia in commissione Finanze del Senato contro la retroattività dello spalma-detrazioni prevista dal decreto Superbonus voluto dal ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti.

Il tutto, lo ripetiamo, a pochissima distanza dall'appuntamento elettorale dell'8 e 9 giugno, che mette insieme Europee, Comunali e Regionali (in Piemonte) e potrebbe incidere non poco sugli equilibri del Governo nazionale, conducendo anche ad un rimpasto, già ventilato, visto che i motivi di dissenso sembrano essere diversi.

In quest'ottica, quindi, c'è molta attesa per la seduta del Consiglio dei ministri prevista per domani, venerdì 24 maggio, in cui il vice ministro Leo dovrebbe tenere un'informativa "sul superamento del redditometro".

A dare man forte alla premier nelle scorse ore sono intervenuti alcuni esponenti dell'Esecutivo. A cominciare da Matteo Salvini, anche lui via social: “Bene che il Governo, come auspicato con grande chiarezza dalla Lega (da sempre contraria), abbia deciso di stoppare il grande fratello fiscale. E, sempre grazie alla Lega, è stato approvato alla Camera l’ordine del giorno per superare definitivamente il redditometro. Avanti con buonsenso!”.

L'ordine del giorno menzionato da Salvini è il numero 9/1877/26, recante le firme dei deputati Gusmeroli, Cavandoli, Bagnai, Centemero, Faraone, Gadda, De Monte, Del Barba, Marattin, Bonifazi, Boschi, Giachetti, Gruppioni, Congedo, che ha ricevuto parere favorevole nella seduta dell'Assemblea di ieri, seppure con una riformulazione chiesta dalla sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze, Sandra Savino, che impegna il Governo a “chiarire la portata del decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio 2024 in materia di determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche, confermando il superamento dell’istituto del redditometro” .

Il redditometro poi è saltato fuori più volte nel resto della seduta dell'Aula della Camera dei deputati del 22 maggio con vari interventi, come quello di Vito De Palma (FI-Ppe): “Forza Italia è contraria a nuove tasse, così com’è contraria - lo diciamo in maniera molto chiara - al redditometro, nemmeno quello edulcorato di questi giorni, giusto per restare in tema. Forza Italia è e sarà sempre per un fisco equo, un fisco amico, un fisco che riduca la pressione fiscale”.

Polemico il deputato Emiliano Fenu (M5S): “Funziona così, la fiducia funziona così, non si dà spazio al dibattito parlamentare e funziona esattamente come ha funzionato ieri la pubblicazione in Gazzetta ufficiale di un decreto firmato dal vice ministro di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, che prevede la reintroduzione in Italia del redditometro. Quindi, dopo anni in cui abbiamo sentito frasi del tipo: 'Stato di polizia', 'Grande fratello fiscale' eccetera, eccetera, proprio il partito di Giorgia Meloni reintroduce, in Italia, il redditometro. Ma non è un redditometro così; è un redditometro che prevede, tra le spese oggetto, appunto, di redditometro, di accertamento, le spese per i mutui, le spese per le bollette dell’acqua, della luce, del gas, le spese dei beni alimentari. Vi faccio il quadro di quello che è accaduto nell’ultimo anno. I cittadini hanno visto aumentare le spese per gas, luce e acqua, hanno visto aumentare le rate dei mutui, hanno visto aumentare il prezzo dei beni alimentari, e cosa fa il Governo? Inserisce nel redditometro queste stesse spese, quindi prima siamo stati costretti a pagare di più su queste spese, spese per cui il Governo non ha fatto nulla per limitarle e adesso, siccome sono troppe, effettivamente rischiamo l’accertamento e quindi abbiamo di nuovo il redditometro”.

Guerino Testa di Fratelli d'Italia sottolinea: “Ovviamente, qualche collega del Movimento 5 Stelle ha parlato di redditometro e il vice ministro Leo ha risposto chiaramente, in queste ore, lo ha detto chiaramente anche il presidente Giorgia Meloni: noi siamo per non vessare i cittadini, siamo per combattere la grande evasione. Quindi, queste sono le nostre due stelle polari, il resto sono solo chiacchiere. Vorrei dire a chi dice che siamo ipocriti e siamo incapaci: se incapacità vuol dire creare milioni di posti di lavoro e riportare indicatori economici e finanziari positivi, evidentemente mi iscrivo tra gli incapaci, perché gli incapaci stanno risollevando questo Governo e la nostra Italia, dopo anni di buio pesto”.

Dopo le esternazioni della politica, ecco arrivare quelle del Codacons, che esprime soddisfazione per la decisione della premier Giorgia Meloni di sospendere il decreto sul redditometro: “Bene ha fatto la Meloni a bloccare il provvedimento annunciando di volersi dedicare alla lotta ai grandi evasori, perché così si evita ai cittadini una ingiustificata 'inquisizione fiscale'”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Il redditometro introdotto da precedenti governi ha avuto come unica conseguenza quella di terrorizzare i contribuenti, ma non ha apportato alcun beneficio sul fronte della lotta all’evasione, anzi ha determinato danni alle casse statali in relazione agli elevati costi degli accertamenti. Non a caso il provvedimento ha ricevuto in passato la bocciatura sia della Corte dei Conti, sia di alcuni tribunali”.

 

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