L'attesa era per la fine di febbraio e, anche se assai probabilmente oggi, giorno 28, non avremo sotto mano il testo, la certezza è che lo schema di decreto legislativo di riordino del gioco fisico, sulla base dei paletti fissati con la delega fiscale e nel confronto con le Regioni, è in avanzata fase di predisposizione. E dunque quasi pronto per la revisione da parte del ministero dell'Economia e delle finanze.
Secondo quanto apprende Gioconews.it, si tratta di un testo lungo e articolato, che tiene conto anche di quanto emerso nel confronto con le associazioni di categoria e che trova una “sintesi” tra le varie esigenze rappresentate. Certamente la tutela del giocatore, dopo un confronto con le Regioni che, dal lato sanitario, hanno puntato l'attenzione soprattutto sugli apparecchi e sulle scommesse, come pure la salvaguardia delle entrate erariali e la necessità di fissare norme uniformi e valide sull'intero territozio nazionale che rendano possibile l'emanazione delle attese e rimandatissime gare per il rinnovo delle concessioni fisiche, a cui validità è stata prorogata a fine 2026 (ai sensi della legge di Bilancio 2025).
Se le finalità sono fissate e condivise, l'attesa maggiore è sui numeri: dei punti vendita e degli apparecchi, con diverse indiscrezioni e anticipazioni già uscite, ma in attesa di conferma.
E poi, naturalmente, nel testo dovrebbero trovare spazio la certificazione dei punti vendita che rispettino degli standard minimi per i quali è previsto il superamento del vincolo del cosiddetto “distanziometro”, la fissazione dell'orario massimo di limitazione del funzionamento degli apparecchi da gioco che gli enti locali possono decidere, come pure norme per le AwpR, mentre sembra difficile, se non impossibile, che nello schema di decreto possano entrare disposizioni sull'Amusement, come si era invece ventilato in passato. Passaggio particolarmente delicato, quello della devoluzione di parte dei proventi del gioco agli enti locali, un tema avallato proprio quest'oggi dal presidente della commissione Finanze del Senato, il leghista Massimo Garavaglia e, in precedenza, dalla stessa Conferenza delle Regioni.
I TEMPI – Anche in considerazione della ribadita intenzione del Governo di allungare i tempi di attuazione della legge Delega, da agosto a fine dicembre 2025, quelli relativi al capitolo gioco fisico potrebbero diventare più ariosi rispetto a quelli preventivati. Si stima dunque che lo schema di decreto legislativo possa arrivare in Consiglio dei ministri entro marzo, per poi, una volta bollinato dalla Ragioneria di Stato, iniziare il suo iter sia in Conferenza unificata che nelle aule parlamentari, per i previsti pareri delle commissioni che con ogni probabilità saranno preceduti da un ciclo di audizioni. Solo al termine di questo iter il testo poi tornerà in Consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva e la successiva pubblicazione in Gazzetta ufficiale ma è anche evidente che lungo la strada ci potrebbero essere integrazioni o correttivi rispetto al testo scaturito dalla prima approvazione da parte del Governo.