Torniamo sull'importanza della delega fiscale e del riordino del gioco pubblico grazie ad un'intervista al deputato Francesco Maria Rubano (Forza Italia), pubblicata sulla rivista GiocoNews, consultabile nella sua interezza online a questo link.
Un tour de force del Parlamento per rispettare la parola data e per far partire, già prima delle vacanze estive, il conto alla rovescia di due anni: tanti ne avrà a disposizione il Governo per dare attuazione alla Delega fiscale e, per quanto interessa maggiormente i nostri lettori, per riordinare il settore del gioco dal punto di vista normativo.
Dopo il “sì” finale della Camera alla legge Delega, con l'onorevole di Forza Italia Francesco Maria Rubano, membro della commissione Finanze e impegnato in prima linea nell'emendare il testo originario del Ddl, facciamo il punto sul suo impianto complessivo e sulle disposizioni sui giochi contenute all'articolo 15, in merito al quale la commissione di esperti coordinata da Mario Lollobrigida, direttore giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, il 20 settembre ha consegnato al vice ministro Maurizio Leo le proposte che faranno da base per il relativo decreto attuativo.
“L’impianto della delega fiscale condiviso dal Governo di centrodestra e reso possibile dal grande lavoro e dagli emendamenti di Forza Italia mira a cambiare i paradigmi e a correggere le distorsioni del rapporto fisco - contribuente che da sempre gravano sui cittadini.
È un impianto virtuoso che punta alla semplificazione delle procedure, a gratificare chi collabora con il Fisco per sanare situazioni pendenti, omissioni ed e irregolarità, alla depenalizzazione e ad una forte sburocratizzazione. L’articolo 15 conferma il modello organizzativo del sistema dei giochi basato sul regime concessorio e autorizzatorio.
Ma opera un importante riordino delle disposizioni in vigore in materia di giochi pubblici dando soprattutto la giusta priorità alla tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di dipendenza e disturbi da gioco d’azzardo e introduce un doveroso riassetto di numerosi aspetti, come quelli ad esempio che riguardano il rilascio delle licenze, la disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi, o la qualificazione e la responsabilità degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento.”
Durante i lavori alla Camera, sono state apportate delle modifiche alle norme sui giochi, grazie anche alle sue proposte. Per quale motivo e con quali finalità ha deciso di intervenire in materia di gioco?
“Principalmente, come le accennavo, per la tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di dipendenza e disturbi da gioco d’azzardo. L’emendamento approvato (il 13.5 Rubano – De Palma – Barelli) chiede l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili e prevede l’accesso, da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati di qualsiasi tipologia e classificazione.”
Lei ritiene che il percorso della Delega sia ormai spianato o ci potrebbero essere dei nodi da sciogliere anche al momento della sua attuazione attraverso i decreti delegati?
“Il testo ha un ottimo impianto, ma come sa, è sempre migliorabile. Stiamo ascoltando le esigenze del territorio, delle Pmi, degli autonomi, del ceto medio e dei redditi più bassi per capire se e come intervenire. Forza Italia è da sempre a sostegno delle categorie più esposte e anche in questo provvedimento lo sta dimostrando.”
Il settore del gioco legale con vincita in denaro ha subito dei provvedimenti fortemente restrittivi sia durante il Governo Conte (penso al divieto totale di pubblicità) che durante la pandemia, e sia a livello nazionale che regionale. Qual è la sua opinione e quali sono i suoi auspici in merito?
“Il gioco legale tale deve rimanere e non può avere nessun tipo di distorsione che sfoci nel gioco d’azzardo. Abbiamo proposto come Forza Italia e a più riprese il mantenimento di una equilibrata distribuzione territoriale dell’offerta fisica di gioco al fine di evitare il formarsi di aree nelle quali l’offerta dei singoli prodotti di gioco pubblico sia totalmente assente o eccessivamente concentrata. Il divieto totale di pubblicità mirava a combattere i fenomeni di gioco patologico e il rischio di rovina economica per gli utenti ed ha eliminato erroneamente qualsiasi forma di marketing diretta e indiretta, su qualsiasi mass media, nonché di quella relativa a ogni genere di sponsorizzazione per operatori bookmaker e casinò online e fisici. Ma era un’impostazione che penalizzava anche chi faceva corretta pubblicità sul gioco legale, tant’è che il divieto subì già un primo allentamento dopo le linee-guida diramate dall’Agcom, il Garante per le comunicazioni. Di fatto, nelle maglie della normativa diversi operatori hanno trovato una scappatoia già all’epoca del Governo Conte, quindi noi siamo per un riordino sicuramente della disciplina della pubblicità con la volontà di riconoscere e rendere visibile ogni forma di pubblicità corretta.”
Forza Italia, su forte impulso del fondatore Silvio Berlusconi, ha sempre avuto un approccio non ideologico e non pregiudiziale. Pensa che si proseguirà su questa linea e che cosa ci dobbiamo aspettare dal nuovo corso del partito, anche ma non solo in materia di gioco?
“Non parlerei di nuovo corso, quanto di continuità e di prosecuzione dei valori e degli ideali del berlusconismo. Proseguiremo sempre con un approccio non ideologico e pregiudiziale, grazie anche alle capacità e alla competenza del nostro segretario nazionale, Antonio Tajani. Forza Italia ha un’identità precisa e unica nel panorama politico italiano e dobbiamo rivendicarla. La nostra base di elettori, così, può solo crescere e ciò è dimostrato dalle numerose adesioni al partito di questi ultimi mesi e dal riscontro sul territorio.”
Quali sono gli strumenti più idonei per promuovere il gioco sano e legale e quanto è importante coinvolgere gli operatori?
“L’unico partito che ha fatto esplicito riferimento al gioco pubblico nel programma delle ultime elezioni politiche è stato Forza Italia. Alla voce 'Industria, impresa, commercio e concorrenza' abbiamo proposto un’ampia riforma del gioco pubblico legale. Coinvolgere gli operatori ed i territori è fondamentale. Forza Italia sostiene l’impresa del gioco pubblico legale anche come deterrente al gioco d’azzardo: ogni volta che le sale legali, gli esercenti di bar e dei locali generalisti registrano un decremento di fatturato, si moltiplicano i numeri legati al gioco illegale e la ludopatia. La filiera diretta del gioco legale conta quasi 8.500 imprese, circa 40mila addetti e un fatturato annuale che sfiora i 15 miliardi di euro. Gli strumenti più idonei rimangono la tutela dei più vulnerabili da una parte, il sostegno di coloro che trasformano il gioco in dipendenza con percorsi riabilitativi e un riordino del settore che privilegi il gioco legale e contrasti duramente quello illegale, spesso sinonimo di vere e proprie rete criminali.”