Tar Veneto: 'Limiti orari al gioco, sproporzionato taglio del 50%'
Il Tar Veneto ritiene sproporzionato il taglio del 50 percento degli orari del gioco deciso dal Comune di San Donà di Piave (Ve) la scorsa estate.
"A prescindere dalla questione riguardante le ore in cui la ricorrente poteva in precedenza tenere aperta la sala giochi (24 ore o 20 ore giornaliere come rispettivamente affermato dalla ricorrente e dal Comune di San Donà di Piave), rimane tuttavia sproporzionata ed ingiustificata la drastica riduzione dell’orario di apertura delle sale giochi compiuta con l’art. 11 del Regolamento de quo: orario attualmente ridotto a 6 ore giornaliere, con un abbattimento superiore al 50 percento.
La manifesta sproporzionalità di tale riduzione di orario confluisce nel lamentato vizio di eccesso di potere dedotto nel terzo motivo di ricorso che, pertanto, deve essere accolto, con conseguente annullamento dell’art. 11 del Regolamento comunale impugnato".
Questo il principio espresso dal Tar Veneto che ha dato in parte ragione ad una società di gioco nel ricorso presentato contro il Comune di San Donà di Piave (Ve), per l'annullamento del Regolamento comunale in materia di giochi approvato la scorsa estate, che limita il funzionamento degli apparecchi dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 di tutti i giorni, compresi i festivi.
Infine, conclude la sentenza, "pur essendo auspicabile, in un’ottica di maggior coordinamento delle discipline comunali di contrasto alla ludopatia, che i Comuni limitrofi adottino regolamentazioni per quanto possibile uniformi in subiecta materia, tuttavia non sussiste alcun obbligo in tal senso, ben potendo ogni Comune provvedere autonomamente, né tale aspetto può in alcun modo influire di per sé sulla legittimità della singola regolamentazione comunale". Viene rigettata la domanda risarcitoria "dal momento che il ricorrente non ha fornito alcuna prova né in punto di an né in punto di quantum dei danni asseritamente subiti".