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Proroga leggi gioco, Pucci (As.Tro):'No ai populismi, tutelare giocatori e occupati'

13 ottobre 2018 - 08:17

Prosegue lo speciale di GiocoNews sulla proroga delle leggi regionali sul gioco in Emilia Romagna, Piemonte e Puglia, ecco il punto di vista di Massimiliano Pucci, presidente As.Tro.

Scritto da Fm
Proroga leggi gioco, Pucci (As.Tro):'No ai populismi, tutelare giocatori e occupati'

 


Giorno dopo giorno, il tema della proroga delle leggi regionali sul gioco si fa sempre più al centro del dibattito politico. Solo 24 ore fa, ne abbiamo scritto a proposito di Puglia ed Emilia Romagna, e di sicuro l'attenzione alla questione non scemerà, almeno fino alla fine dell'anno.
Prosegue quindi la nostra carrellata di interviste ai principali stakeholder del settore, protagonisti di uno speciale pubblicato sul numero di ottobre della rivista GiocoNews e consultabile online.

Dopo Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi, a parlare questa volta è Massimiliano Pucci, presidente dell'associazione As.Tro.

"La proroga è solo un modo per allungare i tempi. Non vedo alcun ripensamento perché la politica italiana è troppo guidata dalle sue convinzioni e populismi. Potrà esserci nella misura in cui i politici decidano di prendere atto dei numeri e con gli stessi metabolizzare l’idea del confronto con l’industria riconosciuta dallo Stato, come è avvenuto in Liguria. Se solo esaminassero i numeri reali del fenomeno si accorgerebbero che la vera emergenza è quella occupazionale, il Piemonte ne è l’esempio: le politiche restrittive hanno avuto come risultato solamente l’aumento dell’illegalità, e la crisi occupazionale, la raccolta è calata solo del 3 percento, quindi vuol dire che chi giocava prima ha continuato a farlo con le medesime macchine in differenti luoghi, nulla è dato sapere del calo dei malati", evidenzia Pucci, che poi lancia un messaggio agli enti locali. "La nostra richiesta, o meglio, l’auspicio è che la politica metta da parte l’ideologia, il populismo e ragioni con dati, numeri e con le ricerche di Istituti riconosciuti i quali vanno nella direzione contraria ai preconcetti con cui si governa, sia a livello locale che statale. Tutti i provvedimenti emanati sono stati utili per far chiudere le aziende ma non consoni per la tutela della salute dei giocatori. Devono iniziare a preoccuparsi realmente del giocatore. Credo che mettersi in discussione sia un primo passo utile, capire che la chiusura delle aziende non fa diminuire i giocatori anzi, lasciando spazio all’illegalità, le criticità aumenteranno senza controllo. Anche l’industria deve fare la sua parte. Faccio mie le dichiarazioni di Phillip Bowcock, Ad di William Hill, secondo cui 'Nobody harmed by gambling', ovvero nessun danneggiato dal gioco. Dobbiamo prendere sul serio la sfida al gioco problematico, dobbiamo prendere atto che il gioco porta con sé una parte oscura e che per tutelare le nostre aziende dobbiamo prima passare per la difesa dei nostri clienti”.
 

Inoltre, come è emerso più volte, la riduzione degli spazi per il gioco lecito porta spesso con sè il riemergere dell'illegalità. "Non solo attività, abbiamo anche segnalato prodotti alternativi che hanno sostituito quelli legali. Ritorniamo al solito 'refrain': dove si cancella il presidio statale, l’illegalità ne prende il posto. Metà del Piemonte è in mano all’illegalità".
 
 
Al centro delle prossime azioni dell'associazioni, c'è indubbiamente il confronto con gli enti locali nelle regioni con le autorizzazioni in scadenza, a cominciare dalla Puglia, ma senza dimenticare quelle che potrebbero vedere una proproga della normativa sul gioco. "In Piemonte ci sono buone possibilità, grazie all’inesauribile lavoro dei gestori e pubblici esercizi, di aprire un tavolo e ragionare fattivamente sul dafarsi. Di confronti ne chiediamo sempre, ovunque, ma il problema rimane lo stesso: se la politica non cambia approccio, se non desiste nel vedere il 'gioco statale' come la panacea di tutti i mali, si potranno aprire mille tavoli di discussione ma il risultato sarà sempre lo stesso. Ci si deve sedere pensando al gioco non più come un problema ma come una risorsa. Negli Stati Uniti l’Aga ha calcolato che con i proventi del gioco si possono assumere 692mila insegnanti. Assumiamo anche noi insegnanti e lasciamo fuori dalla porta la criminalità".
 
 

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