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Doxa: 'Gioco online, target movimentato e poco fedele ai brand'

11 aprile 2018 - 09:56

L'analisi di Sonia Biondi, della Doxa, sul mercato italiano del gioco online, caratterizzato da un “target” mobile e poco fedele.

Scritto da Anna Maria Rengo
Doxa: 'Gioco online, target movimentato e poco fedele ai brand'

Doxa si occupa di fenomeni sociali a 360 gradi e le nostre ricerche spaziano dal largo consumo, al finance, al tabacco fino appunto al gioco con vincite in denaro. Io in particolare seguo questa categoria da quasi venti anni e ne viene da sé che nell’ultimo decennio un attenzione particolare è stata data al gioco online, vista la spinta tecnologica e come essa ha cambiato radicalmente le nostre abitudini quotidiane. Fino a prima di dieci anni anni fa l’unico modo di giocare era quello di riunirsi in una sala giochi, o in un’agenzia di scommesse. Ora si può giocare dove si vuole, basta avere una connessione ed un conto gioco. Quello su cui puntiamo la nostra attenzione è il capire perché si gioca, cosa si cerca, se il target di giocatori online e offline è il medesimo, e quali implicazioni sociali e cognitive può avere il gioco online verso quello offline”.

Sonia Biondi, responsabile market e consumer understanding di Doxa, spiega così l'interesse dell'istituto di ricerca nei confronti del gioco online, che l'ha portato a sostenere l'attività dell'Osservatorio a esso dedicato e che presenterà domani, 12 aprile, il suo nuovo Rapporto.

E per quanto riguarda nello specifico Doxa, “Non c’è un fronte specifico su cui concentriamo la nostra attenzione. Studiamo e analizziamo sia giochi con vincite in denaro che non, anche se monitoriamo in particolare gli scommettitori che rappresentano una quota molto interessante di giocatori online, con un target particolarmente movimentato e poco fedele al brand rispetto ad altre categorie. Gli scommettitori sono sempre molto informati, e le loro informazioni non riguardano solamente le partite, o le possibili scommesse, ma anche le quote, i bonus e qualsiasi altro dato che possa arricchire di appeal la loro giocata ed il loro momento di gioco. È dunque molto importante per noi essere sempre a contatto con i giocatori, conoscere i loro interessi ed intercettare immediatamente dei possibili trend che potrebbero modificare le abitudini di gioco”.
 
Quanto è importante, anche per gli operatori, disporre di dati aggiornati e conoscere i trend?
“Come dicevo prima, i giocatori online sono sempre molto informati, controllano le tipologie di scommesse, le combinazioni ma anche le opzioni innovative e originali, ed un operatore deve costantemente seguire le evoluzioni del suo target, o anche semplici deviazioni, se non vuole perdere terreno e soprattutto business. La costante informazione, e l’avere sempre dati aggiornati costituisce l’asso nella manica degli operatori, per non perdere denaro e per mantenere alta l’attenzione del suo target. Il gioco online è un gioco dinamico, movimentato, sempre in continuo cambiamento, usare dati non aggiornati vuol dire rimanere indietro e rischiare di perdere importanti quote di mercato”.
 
Nell'ambito delle vostre ricerche sono emerse delle particolarità rispetto a quelle “solite” (maggiore o minore propensione a rispondere, per esempio, da parte degli intervistati)?
 
“In realtà, a parte i temi particolarmente sensibili, non c’è una categoria in cui i consumatori preferiscono rispondere di più o di meno rispetto alle altre. Così i giocatori off o online non sono più o meno disponibili degli altri. Una peculiarità però c’è, con un giocatore devi saper parlare delle cose che gli interessano, devi saper utilizzare la sua stessa 'lingua', devi conoscere il suo slang, ed il suo mondo, perché altrimenti quando ti parla di bonus, di quote o di giocate, tu non riesci a seguirlo, non riesci a comprendere appieno cosa ti vuole dire e dove ti sta portando, e quindi facilmente perdi la portata delle informazioni che ti sta fornendo. Non è dunque l’attitudine verso le ricerche che fa la differenza, ma è il knowledge del ricercatore che da il vero valore aggiunto”.

 

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