Cinzia Tani: 'Gioco e cultura, connubio perfetto!'
Cinzia Tani, ospite fissa dei Martedì Letterari del Casinò di Sanremo, elogia la diversificazione dell'offerta.
Chi l'ha detto che in un casinò si deve solo giocare, o al massimo sorgeggiare un aperitivo o concedersi un'appetitosa cena? Proprio nessuno, e certamente non la giornalista e scrittrice Cinzia Tani, fedelissima amica del Casinò di Sanremo e dei suoi Martedì Letterari, cardine dell'offerta culturale della Casa da gioco.
“Vengo da anni e anni a Sanremo e soprattutto al Casinò”, racconta. “Molti anni fa c'era un direttore di cui ero diventata amica e ogni volta, anche ora, che la curatrice della rassegna (Marzia Taruffi Ndr), mi invita, vengo sempre con gioia e volentieri”.
In quest'ultima occasione, qualche mese fa, ha presentato il primo volume della sua trilogia dal tema storico: “Mi sono spesso chiesta come mai tra tante saghe e serie televisive dedicate alle grandi famiglie europee, dai Borgia ai Tudor, nessuno si sia mai occupato degli Asburgo. Ecco dunque la mia trilogia, ambientata nel 1500, il secolo più appassionante che mai ci sia stato. Non solo nasceva l'Europa, mentre Carlo V era alla guida di un impero dove non tramontava mai il sole, ma c'erano scismi religiosi , guerre di religione, i capitani di ventura. Tutte le grandi scoperte sono avvenute in quel secolo, quando è successo di tutto!”.
Il sedicesimo secolo si è caratterizzato anche per un grande fiorire artistico, soprattutto in alcune grandi città italiane. Come mai?
“Sicuramente perchè c'era molto necenatismo. Il 1500 è stato il secolo del grande potere del papato, che voleva circondarsi di grandi artisti, ma mecenati erano anche i re e gli imperatori. Pensiamo per esempio a Carlo V, che commissionò dei ritratti a Tiziano, o ai tanti pittori che venivano chiamati a lavorare nelle corti di mezza Europa. Mecenatismo, grande amore per l'arte, voglia di bellezza, effervescenza culturale, e tutto questo si vede anche nella magnificenza dei giardini, dei palazzi, degli arredamenti”.