Novant’anni dell’Ippodromo Arcoveggio di Bologna sono un traguardo di assoluto rilievo per il mondo dell’ippica italiana che ha, nell’impianto bolognese, uno dei suoi teatri più importanti. La città di Bologna ancora oggi, grazie al complesso nato per ospitare le corse al trotto, può vantare tra Via di Corticella e Via dell’Arcoveggio un parco alberato, aperto a tutta la cittadinanza nel cuore del Quartiere Navile. Protagonista di assoluto valore il cavallo.
La mostra“Box 202” - inaugurata ieri, 17 febbraio, e visitabile fino al 10 marzo nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio, realizzata con il Patrocinio del Comune di Bologna - rappresenta un inno all’amore per il cavallo ed alla sua cura, nelle immagini che compongono la mostra si respirano le carezze, i tocchi di chi vive, lavora, si allena, spera, vince e perde, in un rapporto profondamente simbiotico.
In questa narrazione per fotografie sono protagonisti la vita delle scuderie ed i suoi sentimenti; è la parte più intima ed umana dell’ippica, quella che HippoGroup, gestore dell'ippodromo cittadino, ha chiesto di interpretare liberamente all’artista visivo Andrea Bernabini. La carezza tra l’uomo e il cavallo è espressione di un rapporto dalla durata millenaria, è il segno che rappresenta anche il mondo agricolo e rurale da cui provengono i puledri che, arrivati all’età adeguata, debuttano e si esprimono sulle piste degli ippodromi. L’allevatoria è il primo tassello di una filiera di grande importanza, che esporta campioni in tutto il mondo e di cui la regione Emilia Romagna deve andare particolarmente fiera (Il leggendario Varenne è nato in provincia di Ferrara).
L’AUTORE - Andrea Bernabini è fotografo, artista visivo e sperimentatore di nuove tecnologie. Privilegia, nel suo linguaggio artistico, il video e la fotografia da cui proviene per formazione. Ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero. Dopo anni di reportage fotografici realizzati durante i suoi viaggi in vari Paesi, si è dedicato alla manipolazione creativa su materiali Polaroid, che gli conferisce un riconoscimento per il carattere innovativo delle sue ricerche per le quali è stato recensito da numerose riviste specializzate. È fondatore e direttore creativo di Neo Visual Project, con la quale realizza progetti di valorizzazione del patrimonio storico/culturale e urbano ma anche la spettacolarizzazione di eventi, allestimenti museali e scenografie artistiche multimediali. Fra i lavori più importanti si segnalano: Doha – Qatar, Fuorisalone di Milano, Monumenti Unesco di Ravenna e Ferrara.
LA MOSTRA “BOX 202” - Alla richiesta di Hippogroup di realizzare un racconto visivo che avesse come protagonista il mondo delle corse al trotto Bernabini ha scelto, come elemento centrale della sua narrazione, il cavallo contestualizzandolo in quella particolare mescolanza emotiva alla quale partecipano donne, uomini, odori, parole, sorrisi, sguardi e silenzi. Racconta Bernabini: “Una sera nella penombra, una luce che amo, assaporavo le scuderie, l’ambiente, per capire come affrontare l’incarico che mi era stato affidato e come integrarmi in questo nuovo lavoro. Una luce fioca illumina gli ultimi Box, da uno esce una grande testa silenziosa, il suo colore è fuso nel buio, si avvicina e il suo respiro caldo mi avvolge, inclina la testa e accarezza il mio volto. Ero al Box 202”.
LA COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI BOLOGNA - “Siamo orgogliosi che la proposta di allestire la mostra BOX 202,” afferma il vice presidente di Hippogroup Cesenate Michele Canali, “sia stata ben accolta dal Comune di Bologna tanto da essere ospitata in una location così prestigiosa. A nome di HippoGroup Cesenate ringrazio il Comune di Bologna per la disponibilità auspicando che, il rapporto di collaborazione, possa essere sempre maggiore. L’ippodromo non è solo agonismo ma, come dimostrato in tante recenti occasioni, può diventare un’area di aggregazione, di educazione alla cultura del cavallo, alla promozione di iniziative legate allo sport ed alla solidarietà”.