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Metaverso: sarà il futuro del lavoro dopo smart working e digitalizzazione

29 settembre 2022 - 11:18

Secondo una ricerca britannica per due aziende su tre il metaverso diventerà una vera piattaforma di interazione per le professioni, ma la rivoluzione è già stata anticipata dai videogame.

Scritto da Daniele Duso
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Il metaverso, piattaforma virtuale di incontro e relazione, sarà il prossimo stadio della trasformazione del lavoro. Lo pensano quasi il 70 percento dei manager e degli impiegati inglesi, almeno stando a una indagina realizzata da Regus, organizzazione che analizza i cambiamenti negli spazi di lavoro nel mondo.

Regus ha intervistato 2.258 impiegati e dirigenti aziendali inglesi per valutare le loro prospettive sul nuovo trend tecnologico. Stando alle risposte raccolte due terzi del campione crede che il metaverso diventerà una vera piattaforma di interazione per le professioni. Gli stessi convinti di ciò si dicono anche sicuri che lavoreranno sulla "nuova" internet entro i prossimi anni.

PRIMA VENNE LO SMART WORKING. Il rapporto di Regus, focalizzato su dipendenti e imprese britanniche, ha rilevato che oltre la metà degli impiegati e dei manager ritiene che gli spazi di lavoro ibridi stiano facilitando il passaggio al metaverso, ponendosi come ponte tra un modo di lavorare tradizionale, fatto di luoghi fisici e carta, e la novità degli ultimi anni, accelerata dalla pandemia, basata su smart working e digitalizzazione.

Nel documento "The metaverse: the future of work?" Regus scrive che il 65 percento dei manager pensa che il metaverso sarà più rivoluzionario di qualsiasi altra tecnologia odierna, in particolar modo quelle legate alla videoconferenza. Il 44 percento degli impiegati è convinto che, grazie al metaverso, la comunicazione con colleghi e superiori migliorerà, mentre il 35 percento tira in ballo i vantaggi per la formazione. Pensiamo, ad esempio, alle possibilità offerte dai visori di realtà virtuale o mista, usati anche per semplificare le attività tecniche a distanza, dalla meccanica agli interventi su infrastrutture da remoto.

Più della metà degli intervistati cita la salute mentale dei lavoratori ibridi e remoti, che sul metaverso dovrebbero andare incontro a minore stress e maggiori opportunità di svago.

LE PRIME ESPERIENZE CONCRETE. Lo stesso report di Regus porta come esempio quello di di PwC Hong Kong, che ha acquistato un terreno all'interno di The Sandbox, il mondo virtuale in 3D creato da Animoca Brands, dichiarando che lo utilizzerà per creare "un hub di consulenza web 3.0 per facilitare la crescita di una nuova generazione di servizi professionali, tra cui contabilità e fisco".

Anche Atari, Samsung e Adidas, per citare solo alcune delle più importanti aziende mondiali, hanno già lanciato i loro progetti online. I loro impiegati già svolgono online una parte delle attività che un tempo erano svolte localmente.

IN ITALIA. Da qualche settimana, Ntt Data, che fornisce servizi di business, come riporta l'agenzia Ansa, ha aperto in Italia un nuovo centro europeo di formazione sul metaverso, focalizzato all'ambito industriale. Nel contempo a Milano, iDea group ha inaugurato Made, un luogo per la didattica immersiva, che vede nel metaverso un modo per sviluppare soluzioni innovative a beneficio di società scientifiche, aziende e istituzioni.

VIDEOGAME, E ESPORTS, I PIONIERI. Si tratta, in realtà, di una trasformazione (o forse si dovrebbe dire ampliamento) del mondo tradizionale così come lo conosciamo, alla quale già da qualche anno sono abituati gli appassionati di videogame. Un ambiente virtuale come quello di un gioco notissimo come Fortnite, infatti, già si può intendere come un metaverso: oltre al gioco, dove si interagisce con altri utenti nell'obiettivo di vincere la partite, Fortnite ha infatti "ospitato" concerti e sfilate di moda e pure contenuti di valore storico, come il celebre discorso di Martin Luther King.

Un altro gioco famosissimo come Minecraft ha avuto un ruolo importantissimo nella realizzazione della prima tesi di laurea discussa nel metaverso, qualche mese fa.

GAMIFICATION E "SIMPLIFICATION". Alla base, come ha evidenziato la ricerca di Regus, ci sono concetti come quello della semplificazione (dei rapporti tra persone e dipartimenti, degli spostamenti, della gestione dei tempi...) ma anche, per molti, l'esigenza di fornire nuovi stimoli, puntando sulla gamification (concetto ormai utilizzatissimo in ambito marketing), che non significa banalizzazione, quanto piuttosto l'andare a creare atmosfere accoglienti, che facilitano l'apprendimento e lo svolgimento di compiti, eliminando, o quantomeno riducendo, possibili elementi di tensione.

Guardando agli esempi riportati più sopra, ma anche a come lavorano, già oggi, alcune organizzazioni di esports, la trasformazione del lavoro in questo senso non è poi così lontana nel futuro.

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