skin

Addio a Doyle Brunson, ha attraversato tutte le ere del poker vivendo nella leggenda

15 maggio 2023 - 08:35

Un infarto ha portato via al poker il nonno e il padre di tutti i players e del gioco più diffuso al mondo.

doyleestesa_431105.jpeg

Due giorni fa un infarto aveva costretto i medici a mandarlo in terapia intensiva. Da quel reparto non è più riuscito a uscire e alla fine se n’è andato all’età di 89 anni. Il poker perde suo nonno e suo padre, Doyle Brunson. Due volte campione del mondo quando le World Series of Poker si giocavano al Binion ancora tra poche decine di players, “Texas Dolly” è riuscito a passare tutte le ere del poker vincendo 10 braccialetti alle Wsop e confrontandosi con tutte le generazioni di giocatori da cui ha avuto sempre il massimo rispetto. Un rispetto guadagnato al tavolo, però. Doyle non era una figura ornamentale, ha sempre giocato per vincere e nessuno gli ha mai lasciato una mano solo perché davanti aveva il Godfather del poker. Anzi. Ha vinto alle Wsop con 70-80 entries e con migliaia di iscrizioni. Ha giocato a tutti i tavoli più prestigiosi tra tornei e format tv cash game. È stato sempre un punto di riferimento su tante tematiche del gioco e dell’integrità del movimento specie sul suo Twitter dove ha scritto fino a pochi giorni dal colpo che ce l’ha portato via. 


Di lui rimarrà anche "Super System”, un libro pubblicato nel 1979, che è stato uno dei primi libri ad approfondire la strategia del poker e ha creato un impatto duraturo che ha contribuito a portare molti altri al gioco.

Brian Balsbaugh, l'agente di Brunson, ha pubblicato una dichiarazione su Twitter della famiglia. “È con il cuore pesante che annunciamo la morte di nostro padre, Doyle Brunson”, si legge nella dichiarazione. “Era un amato cristiano, marito, padre e nonno. Avremo altro da dire nei prossimi giorni mentre onoriamo la sua eredità. Per favore, tenete Doyle e la nostra famiglia nelle tue preghiere. Che riposi in pace."
Tweet e post sui social ovviamente sono già a migliaia ed è impossibile citarli tutti o trovare quelli più significativi. 
Recentemente era diventato ambassador del World Poker Tour dimostrando di avere avuto fino alla fine la voglia di fare e di giocare. 
Abbiamo sempre pensato che il poker abbia allungato la vita ad un signore che ha passato indenne due tumori, uno anche molto più grave del primo che lo colpì e che passò indenne anche la pandemia che sembrava poterlo portare lontano dai tavoli per sempre. 
È riuscito a partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell’Horseshoe, nuova sede delle Wsop che quest’anno avranno sicuramente il campito di ricordare ed onorare la morte di Doyle. 

flaminiodoyle.jpeg

A segnalarci la notizia per primo è stato Flaminio Malaguti che conosceva bene Brunson e il figlio Todd col quale si ritrova al Roma Deli, ristorante italiano a Las Vegas nel quale Doyle ha passato molte serate e che aveva visto protagonista anche Max Pescatori, altro amico della leggenda del poker. 

Altri articoli su

Articoli correlati