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Il Casinò di Campione l'ideale location per il poker live post Covid: sì, ma, quando?

29 marzo 2021 - 16:58

Il Casinò di Campione d'Italia ancora in alto mare per la riapertura e qualcuno deve rinunciare a qualcosa perché la coperta è troppo corta.                 

Scritto da Cesare Antonini

Una ditta locale la settimana scorsa è dovuta intervenire per lavori “urgenti e improcrastinabili” per evitare che la struttura del Casinò di Campione d’Italia imbarchi acqua dalla rottura di un manto impermeabile della copertura del lato nord della meravigliosa struttura che si affaccia sul lago di Lugano. Poco più di 2mila franchi per evitare un disastro anche se, all’interno, chi può dirci come stanno le cose? Questo per dire che bisogna fare in fretta per salvare una delle principali location di gioco d’Italia e d’Europa e dove sono stati centrati record su record da parte dei tornei di poker live dagli albori al boom con l’Italian Poker Open.

Purtroppo, però, a due anni dalla chiusura esprimemmo già un forte pessimismo che non piacque nell’enclave italiana in Svizzera. Il titolo era eloquente: “Campione d'Italia senza casinò (e poker live) da due anni: il grande peso sulla coscienza di chi ha rovinato tutto”. Perché non ci sbagliavamo? Sentite le dichiarazioni che ci ha rilasciato la scorsa settimana  Marco Ambrosini, amministratore unico del Casinò Campione d'Italia: "Purtroppo, per il salvataggio dell'azienda, non c'è alternativa se non quella di un sacrificio che devono fare tutti. Tenendo presente che se essa fallirà, nessuno prenderà niente".

Il sacrificio è quello cui pensavamo noi nell’estate scorsa e che continuiamo a pensare adesso: purtroppo un ridimensionamento della forza lavoro (prima i dipendenti si aggiravano sulle 500 unità) sarà necessario perché la coperta non può che essersi ristretta.

Sappiamo che, se ci sarà la riapertura (non facciamo stime, le lasciamo fare ai tantissimi bene informati e forse un po’ troppo ottimisti) non crediamo ci siano grosse difficoltà nel reperire fondi e investitori e investimenti. Pare ci sia stata la fila, in questi mesi. Poi, ovvio, bisogna capire progetti e affidabilità.

Capitolo poker live: in tanti ci stanno provando e qualcuno è avanti più di altri, probabilmente. Ma, detto questo, la speranza è che i tempi non siano quelli stimati da noi e che porterebbero ad una possibile riapertura a fine 2021. Però la sala da gioco campionese coi suoi 9 piani di struttura, e anche possibilità di allargarsi all’aperto in qualche spazio esterno, sembra l’ideale in vista di protocolli e distanziamenti sociali che, per forza, dovranno accompagnarci da qui a qualche anno. Anche se saremo tutti vaccinati, si spera. Ma per l’hold’em la sala del nono piano e le altre sale consentirebbero di organizzare eventi con distanziamento, con meno players ai tavoli e maggiori spazi tra i seat. Insomma, sarebbe l’ideale.

Per il resto non sappiamo cosa succederà tra qualche mese e quando si potrà giocare la prima partita dal vivo. Non perché non siamo informati ma perché continuiamo ad essere pessimisti. Comprendiamo la preoccupazione di tanti per il lavoro, per la loro vita. Purtroppo non si può riaprire con criteri vecchi per poi reggere pochi mesi sul mercato. Meglio partire snelli per ingrassarsi mano a mano che tutto riprenderà a correre. Finger crossing!

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