Riordino giochi, Governo e Adm tengano conto della liquidità condivisa di poker online
Riordino giochi, pubblicata una prima bozza di legge delega: Governo e Adm tengano conto della liquidità condivisa di poker online.
Scritto da Cesare Antonini
Come Gioconews.it abbiamo pubblicato in esclusiva la bozza del disegno di legge delega che dovrebbe dare il via al riordino del settore del gioco pubblico prodotto dal sottosegretario con delega all’industria in questione al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni. Si tratta di una primissima bozza che lancia la legge delega, appunto, come strumento di regolamentazione (quello auspicato dal settore) e impegna il Parlamento a procedere alla riorganizzazione di tutte le leggi che hanno generato il caos e i conflitti normativi interni e tra Stato centrale e gli enti locali. In questa bozza non si parla ancora dei dettagli e tanto meno del gioco online. Si affronta il tema delle autorizzazioni ad offrire gioco e lo strumento sarà sempre quello della concessione e del modello autorizzatorio. Insomma per avere un quadro più chiaro degli interventi bisognerà aspettare più avanti, anche se sono molte le fonti interne al settore che indicano come a fine legislatura si rischia l’ennesimo slittamento e l’ulteriore allungamento di istituti dannosi come le continue proroghe a determinate licenze di verticali di gaming.
Scriviamo questo per capire se ci sarà spazio per la liquidità condivisa di poker online. Su questo è davvero difficile fare una previsione. Se il mercato sembra avvicinarsi molto ad una condizione favorevole (l’acquisizione di Sisal da parte di Flutter e la crescita di iPoker con il probabile concentrazione di alti volumi di traffico), a livello politico il problema rischia di essere l’immobilismo della politica.
L’approccio degli addetti ai lavori, a partire da Freni per arrivare al direttore generale dell’Agenzia delle Dogane dei Monopoli, Marcello Minenna, sembra quello giusto. Per parlare sempre con le parole di Minenna, il lavoro deve basarsi su un approccio squisitamente tecnico per depurare il tutto dall’ideologia e dall’etica. E che il settore del gioco va regolato come tutti i settori con la stessa dignità economica e rispetto anche alla creazione di lavoro, ricchezza e fondi per l’erario. Chiaramente l’aspetto dei disturbi di gioco d’azzardo e la tutela dei players deve essere centrale.
Ma, come sottolineava la
deputata di Fratelli d’Italia Ylenia Lucarelli nei giorni scorsi, l’alcol ha incrementato le vendite di percentuali e cifre spaventose, produce danni reali a livello sociale e ancor più a livello sanitario ma l’approccio ideologico è diametralmente opposto a quello che si registra sul gioco negli ultimi anni. Per non parlare del fumo.
Senza queste condizioni sarà impossibile fare un buon lavoro.
Aggiungiamo che, quando nella legge delega si parla di aumentare il tracciamento dei volumi di gioco, il poker e il gioco online sono già in pole position. Quindi se è vero che le percentuali e le quote di mercato sono aumentate, non serve aumentare anche i controlli che già ci sono, e neanche modificare l’assetto esistente se non passare alla liquidità europea condivisa, il naturale sviluppo di questo tipo di gioco.