Sarebbe fin troppo provocatorio se volessimo promuovere, appena smaltite ovviamente le categorie a rischio, la vaccinazione del personale delle case da gioco e dei poker dealer delle principali room d’Italia e d’Europa? Perdonateci ma questo “baiting” volevamo farlo da tempo. Sì perché è spesso capitato che nel seguire il nostro settore ci sono arrivati dei commenti estremamente negativi da chi ci ha spesso liquidato con indelicatezza e faciloneria: “Ma figuriamoci se la priorità di questi tempi è il poker o il gioco d’azzardo”. E la nostra risposta la vogliamo argomentare qui, una volta per tutte: e perché no?
La premessa che non sia questo il problema principale lo diciamo da almeno 13 mesi, quelli in cui il Covid-19 è entrato, purtroppo, nelle nostre vite. Ma dovrebbe essere scontata. E non ce la prendiamo neanche tanto con chi risponde così, sui social, spesso totalmente a caso. Si fa anche per argomenti peggiori, figuriamoci se ce la prendiamo per due turn e quattro river altrettanto random.
Ma dà fastidio. Sì perché dietro ad un lockdown di un anno, eccezion fatta per quei pochi mesi di tregua estiva, ci sono comunque tantissimi posti di lavoro, persone, famiglie, storie di ragazzi e di ragazze e di professionisti veri. Sì pensate un po’, cari “blastatori” da divano, fare il dealer, il floorman, il Td, il croupier, l’assistente di sala o al banco del bookmaker è un lavoro serissimo e di una professionalità estrema che molte categorie si sognano. E liquidare con qualche commento di questo tipo è davvero offensivo e poco rispettoso.
Ma non vogliamo farla lunga. Solo si chiede maggiore rispetto. Anche perché, se sfogliate queste pagine online e la nostra rivista, capirete quale ruolo fondamentale hanno gli operatori del gioco e quale sia stato il dilagare di quello illegale mentre quello pubblico è chiuso da ormai 276 giorni, secondo le fonti ufficiali dell’Ati Giocolecito.
Per quello la nostra provocazione non mica tanto un acchiappa clic. Anzi. Ok, le vaccinazioni devono proseguire seguendo l’ordine impartito dal Governo Draghi ma riaprire in sicurezza i luoghi di gioco pubblico e quindi le poker room principali deve essere una priorità. Inchieste, bische che proliferano, room illegali sanzionate e tanti locali pubblici con tante persone che giocavano a carte a porte chiuse o alla luce del sole. Il gioco legale fermerebbe tutto questo.
La misura è colma e al di là di tutte le considerazioni la gente vuole anche tornare a giocare a intrattenersi con ciò che più gli piace, gioco, cinema, teatro e qualsiasi altra attività ludica. Perché dovrebbe essere un male? Gli italiani sanno bene quali sono le loro priorità ma vogliono anche fare ciò che desiderano nel loro tempo libero. La ripartenza deve passare anche da qui.