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Gioco, Dal Zovo e Cassimatis: 'Divieto pubblicità non è l'unica misura possibile'

06 settembre 2018 - 10:42

Ilaria Dal Zovo (Friuli) e Marika Cassimatis (Genova) commentano le misure sul gioco previste dal decreto Dignità, focus sul divieto di pubblicità.

Scritto da Fm
Gioco, Dal Zovo e Cassimatis: 'Divieto pubblicità non è l'unica misura possibile'

 


"Il divieto di pubblicità al gioco una delle misure valide ed essendo 'una' significa che non è l'unica. Vietare la pubblicità deve essere un cavallo di battaglia anche perchè è assurdo che uno Stato consenta la pubblicità di una pratica che provoca una 'malattia' ai propri cittadini".

Ne è convinta Ilaria Dal Zovo, portavoce del Movimento cinque stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e firmataria delle proposte di modifica della legge sul gioco, intervistata da Gioconews nell'ambito di uno speciale sulle misure del decreto Dignità condotto sul sito e oggetto di un approfondimento pubblicato sul numero di settembre della rivista cartacea Gioco News (consultabile online a questo link).


"Non ha senso ipotizzare che i giocatori compulsivi continueranno a giocare, o, peggio, si potrebbero rivolgere a siti illegali. Se avviene senza pubblicità, significa che può accadere anche con la pubblicità. Il decreto non si rivolge solo ai compulsivi ma vuole prevenire anche che nuovi giocatori diventino vittime dell'azzardopatia. Chi si rivolge a siti illegali lo fa perché li cerca, non certo perché non trova più la pubblicità di quelli legali", prosegue Dal Zovo.
 
 
Circa i poteri degli enti locali in materia di regolamentazione del gioco e contrasto al Gap, la portavoce friulana del M5s precisa. "Mi sento di dire, però, che i Comuni dovrebbero conoscere i loro cittadini e quindi sapere già chi ha dei problemi di qualche tipo, soprattutto nei comuni piccoli. Ritengo giusto che siano i Comuni ad avere un ruolo di controllo elevato, per tutelare le proprie comunità".
 

Sulla questione abbiamo interpellato anche Marika Cassimatis, presidente associazione Progetto Genova ed ex candidata per il Movimento 5 Stelle al consiglio comunale alle amministrative di Genova del giugno 2017 poi con una lista civica con il suo nome. "Non credo che il divieto di pubblicità al gioco sia una misura davvero efficace, basta pensare a quanto avviene per le sigarette. Serve invece una campagna capillare di informazione sui rischi e sulle dipendenze in generale anche tramite la scuola.
Il giocatore compulsivo è un malato e come tale va trattato. Con interventi psicologici e dissuasivi nel comportamento. Trovo utile l'uso della tessera sanitaria per accedere a giochi e macchinette. Il gioco illegale va ovviamente perseguito.
Non sono d'accordo sul fatto che lo Stato debba lucrare sul gioco d'azzardo che può diventare dipendenza , come per il fumo. L'imprenditore deve essere tassato il giusto se ha un comportamento lecito per un esecizio del gioco che sia effettivamente ludico".
Per una lotta al gioco compulsivo che sia davvero efficace, Cassimatis vede "il punto focale nell'uso della tessera sanitaria per l'uso degli apparecchi e l'acquisto di biglietti, con automatico blocco superato un certo limite. Sicuramente, servono severità e sanzioni per chi non rispetta le distanze rispetto a punti sensibili (scuole) e punti di prelievo bancomat, poi una campagna di prevenzione e sensibilizzazione alla corretta pratica del gioco.
Infine, i Comuni devono effettuare i controlli e imporre limitazioni specifiche in relazione ai luoghi sensibili, ed eliminare tutte le insegne luminose esterne agli esercizi".

 

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