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Lavoro e casinò: la sfida del post pandemia

20 maggio 2023 - 13:02

Il recente passato ha sicuramente lasciato tracce indelebili nel nostro modo di essere e le conseguenze sono evidenti anche nell'industria dei casinò.

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La pandemia ci ha cambiati, nelle abitudini, nei comportamenti e anche negli stili di vita. Con l’auspicio di poter considerare archiviata la paura del contagio e delle gravi conseguenze che portava con sé, vorrei dedicare questo numero della rubrica "Panno nero" ad alcune riflessioni sull’impatto sofferto anche dal mondo del lavoro.
Come sempre la mia attenzione sarà rivolta al settore di cui mi occupo, quello delle Case da gioco. Non v’è dubbio che il comparto abbia sofferto gravi difficoltà che sono state conseguenza soprattutto dei periodi di sospensione dell’attività. 
Allo stesso modo difficile è stato ottemperare alle tante limitazioni imposte dalle autorità sanitarie in termini di adeguamento dei locali e di rispetto del distanziamento tra le persone. Un insieme di situazioni che hanno gravato sui Casinò, ma in particolare sui lavoratori al loro interno impiegati. Ne ha certamente sofferto lo storico cordiale rapporto con la clientela che la distanza imposta nelle relazioni ha comportato, ma i lavoratori hanno anche dovuto adeguare la propria professionalità alle mutate procedure di gestione della partita ai tavoli da gioco. In alcuni casi si sono addirittura soppressi giochi e tipologie di tavoli che posso solo auspicare possano essere reintrodotti una volta che saremo tornati a una vera normalità. Gli organici dei dipendenti, soprattutto quelli dedicati alla produzione, si sono drasticamente ridotti e il naturale turnover per anzianità non è stato compensato da nuove assunzioni. 

Un altro aspetto importante, almeno per la realtà italiana, è stato quello che ha visto nascere l’idea di una nuova figura professionale di tecnico di gioco, il croupier “polivalente” ossia abilitato a lavorare su più giochi. I tentativi di prevedere tale nuova figura professionale all’interno dei casinò italiani risalgono al periodo pre-pandemia, ma sono stati caratterizzati da scarso successo. Ora questa idea sta forse diventando una realtà, complice l’esigenza irrinunciabile di ottimizzare i costi del lavoro - esigenza peraltro condivisa da tutte le aziende - aprendo opportunità di impiego per le cosiddette nuove leve che prima o poi dovranno dare vita a un turnover generazionale che nei casinò è certamente stato più lento rispetto ad altre realtà.

I risultati registrati nei primi mesi del 2023 in termini di proventi di gioco confermano il ritorno del volume di affari al periodo pre-pandemia e quindi avviare un processo di rinnovamento organizzativo potrebbe essere il giusto approccio per affrontare le sfide dei prossimi anni. Esiste un tema del quale però mi preme scrivere, tema a me particolarmente caro, ovvero quello del modello di business da implementare per ipotizzare non solo una tenuta, ma anche un rilancio dell’attività.

I casinò sono luoghi di divertimento per eccellenza, come tali, devono adeguarsi alle mutate esigenze della clientela che è certamente soddisfatta dell’offerta oggi messa a sua disposizione, ma che non disdegnerebbe certamente l’abbinamento di altre opzioni nel momento in cui si avvicina al mondo del gioco d’azzardo. A mio parere, soprattutto in ottica di ampliamento del parco clienti, il casinò deve essere in grado di offrire tutto ciò che di meglio in termini di intrattenimento è oggi disponibile sullo specifico mercato. Così come bisogna creare zone in cui il gioco, largamente inteso, quindi anche in linea con l’evoluzione tecnologica, possa rappresentare una leva per attrarre nuovi clienti, senza dimenticare l’impatto sull’occupazione che tale nuova politica potrebbe generare. Nulla di nuovo sotto il sole, anzi, un vero e proprio ritorno al passato, quando i casinò erano sede di eventi di ogni genere e quindi destinazione di una platea molto ampia di persone, non necessariamente interessate al gioco. A mio parere era, ed è tuttora anche un mezzo per promuovere il territorio in cui operano, della cui salute hanno quanto mai bisogno ora e ancor di più ne avranno in futuro. 
Occorre cambiare: il cambiamento è un’opportunità e anche se tale affermazione non è propriamente “farina del mio sacco” non mi stancherò mai di diffonderla in ogni dove, con ogni mezzo.

(L'articolo è estratto dalla Rivista Gioco News di maggio 2023, sfogliabile gratuitamente anche online)

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