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Distort (Snalc): 'Accordo ponte al Casinò St. Vincent, referendum non indicibile e noi non firmiamo'

18 marzo 2024 - 09:55

Corrado Distort, segretario regionale dello Snalc, spiega i motivi della mancata indizione del referendum al Casinò St. Vincent e anticipa che il sindacato non firmerà l'accordo ponte.

Scritto da Amr
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“Per questioni organizzative non è stato possibile indire il referendum per consultare i lavoratori in merito all’accordo ponte proposto dall’azienda”. Corrado Distort, segretario regionale dello Snalc, conferma così la decisione infine assunta dai sindacati di non indire il referendum che proprio nelle giornate di metà marzo avrebbbe dovuto consultare i dipendenti dell'unità produttiva giochi del Saint Vincent Resort & Casino sull'ipotesi di accordo ponte che sarà valido, nei loro confronti, nel 2024, dunque nell'ultimo anno di validità del periodo concordatario.

A tale proposito Distort specifica che “il nostro sindacato Snalc, comunque, raccogliendo la volontà di molti  lavoratori che si sono espressi nell’ultima assemblea, non intende firmare.  È emersa inoltre la paura che questo accordo ponte diventi strutturale cioè un punto di partenza per una contrattazione futura poco sana ed equilibrata e che non rispetti i lavoratori e i sacrifici che hanno fatto in tutti questi anni. Come già detto più volte riteniamo lesivo della dignità del lavoratore che al termine del concordato mentre tutti i creditori saranno pagati al 100 percento, ai creditori privilegiati, ossia ai dipendenti,  non vengano ripristinate nemmeno le condizioni economiche e lavorative che avevano nel 2018. Non dimentichiamo che sono stati proprio i dipendenti a pagare il conto salato della mala gestione che ha portato la casa da gioco sull’orlo del fallimento. I tagli erano già iniziati ante concordato nel 2015 con la soppressione della quattordicesima, riduzioni del Fondo, poi una buona parte di loro, nostro malgrado, è stata licenziata mentre chi è rimasto ha accettato pesanti tagli pur di salvare la propria azienda e il proprio posto di lavoro. Rinunce che avrebbero dovuto essere temporanee e che l’azienda, rifiutando di modificare alcuni contenuti dell’accordo ponte, temiamo abbia intenzione di rendere strutturali”.

Insomma, un “no” su tutti i fronti, mentre la Fisascat Cisl (già da qualche settimana) e l'Ugl terziario Vda/Ulas hanno già firmato l'accordo e il Savt, che pure sarebbe stato d'accordo a indire il referendum (come pure l'Ugl e la Uil) si è riservato un ultimo passaggio con i propri iscritti  prima di decidere se firmare o no. Altra sigla contraria all'indizione del referendum la Cgil, che non ha ancora commentato a Gioconews.it la sua decisione, e silenzio sulle intenzioni di firma o meno anche in casa Uil.

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