A un mese dall'entrata in vigore definitiva della Manovra di bilancio per il 2025, risultano approvati soltanto tre provvedimenti attuativi su 110. Tra i quali quindici sarebbero già in ritardo rispetto alla tabella di marcia legislativa dettata dal governo: o forse dovremmo dire imposta, più che dettata, ricordando gli scontri di fine anno in Parlamento, con l'esecutivo che aveva presentato un testo sottoposto al voto di fiducia e senza la minima possibilità di essere modificato dalle Camere. Eppure, nonostante tale decisionismo e tanta solerzia, i fatti dicono oggi che quasi nulla è stato ancora attuato. E tra le misure che erano attese entro il 31 gennaio, c'è anche quella particolarmente attesa dai cittadini rappresentata dal Bonus Mamme: visto che la platea relativa ad altri sussidi era stata contemporaneamente ristretta.
Ma guardando il puntuale fact checking realizzato dal quotidiano economico IlSole24Ore si può vedere come la Manovra 2025, dopo essere stata approvata il 28 dicembre scorso, ha visto finora solo tre dei 110 provvedimenti attuativi previsti, necessari affinché la legge di Bilancio dispieghi in toto i suoi effetti, senza contare che tra quelli che mancano ancora all’appello, 15 sono già in ritardo, visto che la stessa legge prevedeva il via libera entro il 31 gennaio per 14 di questi e entro il 30 gennaio per uno. Ci sono tuttavia delle norme della Manovra (che vale 30 miliardi) che sono entrate subito in vigore dal 1° gennaio 2025, come per esempio il taglio del cuneo fiscale (confermato e reso strutturale per i redditi medio-bassi ed esteso anche ai redditi fino a 40mila euro), la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare, o la proroga, per i prossimi tre anni, della maggiorazione del 20 percento della deduzione relativa al costo del lavoro per nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate da imprese e professionisti.
Ma soprattutto, guardandola dal lato del comparto giochi, a diventare subito attuativa è la norma che ha ritoccato al rialzo le tasse che gravano sugli operatori del comparto, proprio alla vigilia della pubblicazione del nuovo bando di gara online. Introducendo un incremento di 0,5 punti, con il buon proposito di incassare 30 milioni da dedicare allo sport.
Invece, molte altre misure tra quelle previste in senso generale dalla Manovra, avranno bisogno di un ulteriore passaggio per non restare solo sulla carta. Quando infatti una legge viene approvata - e questo vale soprattutto per provvedimenti complessi come le leggi di bilancio - non tutte le misure entrano subito in vigore. Ci sono alcune norme che necessitano di un ulteriore passaggio attuativo, come può essere un decreto ministeriale o un provvedimento di qualche agenzia governativa. Nel dettaglio, per la Manovra 2025, tra i 110 provvedimenti attuativi in attesa di emanazione, ce ne sono alcuni che risultano necessari per sbloccare poco più di 3 miliardi nel 2025 (che salgono a quasi 6,5 miliardi se si considera il triennio 2025-2027).
Mentre tra i settori “virtuosi” a livello normativo, ancora una volta, risulta quello del gioco, visto che il 3 e il 10 gennaio sono stati approvati i due provvedimenti del direttore Agenzia Dogane e Monopoli sulle Garanzie economiche dovute dai concessionari dei giochi adeguate ai nuovi termini di scadenza delle concessioni per la realizzazione e la conduzione di reti per la gestione telematica del gioco. Un segno di efficienza da parte del regolatore del comparto, non c'è dubbio, che dimostra ancora una volta di rispondere celermente a ogni richiesta dell'esecutivo o del parlamento: ma è anche un segnale della sollecitudine con cui il governo (anzi, i governi, estendendo il cerchio nella storia recente) è solito interessarsi del comparto, almeno quando c'è da ricavare nuove o ulteriori risorse. Mentre molto più blandi risultano essere i ritmi quando si tratta di regolamentare, risolvere o razionalizzare. Basta guardare ciò che sta accadendo con il riordino generale del settore, che attende ormai da oltre cinque anni di trovare soluzione. Anche se, va detto, proprio come ha fatto il direttore di AdM Roberto Alesse, la legge di bilancio (nel bene e nel male, bisognerebbe aggiungere) conferma la volontà del legislatore di proseguire nella riorganizzazione del sistema in attuazione delle legge di delega fiscale. “Le misure introdotte mirano a garantire stabilità delle entrate erariali e una maggiore armonizzazione fiscale”, spiega il leader dell'Agenzia, ricordando i tre ambiti di attività della delega: “La riforma delle aliquote fiscali, cioè la creazione di un sistema più coerente ed equilibrato, sia per i giochi a distanza che per quelli fisici” (Per esempio, per i giochi a distanza e per il bingo online l’aliquota è passata dal 25 al 25,5 percento. Vengono, invece, diminuite sensibilmente le aliquote per le scommesse ippiche, che sono state allineate a quelle sportive). Un altro intervento importante riguarda il settore del bingo. Per il quale si è introdotta una maggiore flessibilità operativa per i concessionari, che potranno trasferire le loro aziende a determinate condizioni e previa autorizzazione dell’Agenzia”. In ultimo, per garantire continuità operativa in attesa del riordino normativo, “c’è la proroga a titolo oneroso delle concessioni fino al 31 dicembre 2026. Una misura necessaria in considerazione della mancata intesa tra governo, regioni ed enti locali sulla riforma del gioco fisico. Questa proroga assicura risorse al bilancio pubblico e stabilità al settore”.
Tutte misure, queste, che come detto hanno trovato pronta attuazione: almeno da parte del regolatore. Mentre ora bisognerà vedere quali riusciranno effettivamente a vivere, dopo i vari ricorsi che si sono scatenati e succeduti da parte degli addetti ai lavori. Anche qui, come nella peggiore delle tradizioni italiane.