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Una nuova era globale per l’industria del gioco

12 febbraio 2024 - 07:29

La fiera Ice che si è appena conclusa a Londra segna il passo per l'intero settore, assecondando e, in parte, guidando, il processo di riforma che riguarda tutti. Italia in testa.

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La conclusione che si può trarre di ritorno dalla fiera Ice di Londra (per l’ultima volta qui) è in linea con quanto era già emerso nel consueto bilancio di fine anno che avevamo fatto sul nostro giornale per salutare il 2023. Ovvero, che l’industria del gaming sta iniziando una nuova era a livello globale, scandita attraverso i cambiamenti e le evoluzioni in una serie di mercati internazionali: una sfida che risulta entusiasmante per alcuni, ma non altrettanto per molti altri. Gli sviluppi più che significativi nel campo della regolamentazione e delle operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) degli ultimi mesi hanno avuto un impatto immediato su alcuni mercati (in Italia, una su tutte, quella di Sks365 da parte di Lottomatica) ma sono anche in grado di ridefinire il modo in cui si potrà operare in quegli stessi mercati, nell’anno corrente e in quelli a venire.

Tornando a Londra, non si può non guardare a ciò che sta avvenendo in Regno Unito, dove il regolatore ha pubblicato il Libro bianco sulla riforma del gioco d’azzardo lo scorso aprile e i vari warning sui rischi finanziari hanno dominato la retorica fin dalla prima tornata di consultazioni con l'industria. Eppure, già a settembre, l’amministratore delegato della Gambling Commission, Andrew Rhodes aveva criticato "l'altissimo livello di incomprensione" che ha osservato riguardo ad alcuni dei principali contenuti della riforma. Se ciò lascia già intendere quelle che potranno essere le future discussioni sul Libro bianco, è evidente che il processo di legislazione ha ancora molta strada da fare. In effetti, la Gambling Commission deve ancora aggiungere carne alle proposte avanzate, come i limiti di puntata delle slot online di cui si parlato non poco in questo periodo. E ciò che accade in Regno Unito, da sempre, ha impatto sull’intera industria globale, essendo il mercato più sviluppato e longevo nel mondo. Da qui l'attenzione e l'interesse sul tema da parte di tutti i mercati.

Lato nostro, tutto ciò accade mentre anche in Italia (finalmente) il governo di turno ha deciso di intraprendere un percorso simile, ma solo fino a un certo punto. Promettendo cioè di riscrivere le regole del settore attraverso un percorso di riforma, inserito all’interno della più ampia delega fiscale, per poter arrivare a bandire le nuove concessioni che aspettano da troppo tempo di essere rinnovate. Salvo tuttavia rimangiarsi in parte le promesso dei mesi scorsi, anticipando cioè una parte di quella riforma andandosi a occupare unicamente del segmento online, lavorando quindi su un’area particolare invece di operare sul riassetto generale. Ma questa è l’Italia: e lo sappiamo bene, tutti. Come lo sanno anche fuori dai confini nazionali. Così, anche se le tematiche e le frizioni sembrano essere simili a quelle che stanno vivendo gli operatori britannici, visto che anche da noi (anzi, soprattutto da noi) c'è chi invoca lo spettro di un parziale reset della filiera a causa delle nuove impostazioni legislative, la realtà è che il nostro iter di riforme sembra essere molto più incerto e traballante rispetto a quello del Regno Unito. Come il recente ciclo di audizioni in Parlamento sul riordino lascia facilmente intendere.

Ma mentre i mercati storici cercano il rinnovamento, altrove ci sono vari mercati giovani o emergenti che puntano invece allo sviluppo o al consolidamento. Vale per gli operatori e fornitori con sede in Sud America sono pieni di entusiasmo per il fatto che il Brasile regola ufficialmente i giochi e le scommesse sportive online. Dopo un tumultuoso tentativo di regolamentazione terminato con il mancato rispetto della scadenza fondamentale da parte dell'ex presidente Jair Bolsonaro dopo tre anni in carica, il suo successore, Luiz Inácio Lula da Silva, ha raccolto il testimone e ha tagliato il traguardo in soli sette mesi. Il mercato brasiliano – come noto - era attivo anche prima della regolamentazione ufficiale, ma la nuova legge garantirà al governo di sfruttare al massimo le entrate del gioco. E per i fornitori e gli operatori, dire che l’espansione brasiliana è uno sviluppo promettente sarebbe probabilmente un eufemismo. E ancora: mentre il Brasile si apre, le placche tettoniche che attraversano l’Europa si sta muovendo velocemente. La repressione della pubblicità nei Paesi Bassi e in Belgio ha suscitato una forte reazione e da allora l'autorità di regolamentazione dei primi paesi ha emesso avvertimenti sulla pubblicità non mirata che viene ancora vista. La Ksa - il regolatore olandese - vuole anche una migliore protezione dei giocatori ed è pronta a rivolgersi al Ministero di Giustizia e Sicurezza con le sue raccomandazioni. Anche il Trattato interstatale tedesco sul gioco d'azzardo è maturato negli ultimi dodici mesi, con un'azione normativa che si intensifica anche lì, mentre la Finlandia è pronta a seguire l'esempio della Germania nel rielaborare la regolamentazione del gioco d'azzardo passando da un monopolio a un sistema di licenze nel 2026. Tuttavia, il regolatore Veikkaus ha ammesso che ciò potrebbe significare la perdita di posti di lavoro per alcuni. Ma anche i mercati dei giochi dell’Europa orientale stanno crescendo a un ritmo sostenuto e, come il Brasile e altri paesi dell’America Latina, sono pronti per ulteriori esplorazioni nei prossimi mesi e anni. In effetti, Entain è tra i gruppi di operatori desiderosi di vedere cosa ha in serbo l'Europa orientale dopo aver annunciato un accordo per l'acquisizione dell'operatore polacco Sts per 750 milioni di sterline a giugno. Non solo. Entain, Flutter e 888 hanno tutti considerato l'Africa come un altro continente entusiasmante, con 888Africa e Sisal di Flutter tra i promotori del mercato a cui prestare attenzione. Il Sudafrica è all’avanguardia nella spinta delle scommesse sportive nell’area sub-sahariana, ma le notizie di questa crescita stanno viaggiando in tutto il continente – e altrove. Mentre anche altro top player italiani guardano altrove, come Snaitech e Lottomatica.

Nel frattempo, continua ad esserci una significativa spinta nelle scommesse sportive anche negli Stati Uniti. Kentucky, Massachusetts e Ohio hanno legalizzato le scommesse sportive online nel 2023, con la Carolina del Nord e il Vermont pronti ad unirsi a loro seriamente nel 2024. Espn è stato un importante promotore del mercato negli Stati Uniti nel 2023, entrando nell'arena delle scommesse sportive attraverso un accordo da 1,5 miliardi di dollari con Penn Entertainment. Anche Fanatics Betting and Gaming sta intensificando la sua presenza negli Stati Uniti dopo aver acquisito la divisione statunitense in declino di PointsBet per 225 milioni di dollari dopo la concorrenza iniziale di DraftKings. Nel complesso, il presidente e amministratore delegato dell'American Gaming Association, Bill Miller, ha dichiarato  che i giochi commerciali negli Stati Uniti sono sulla buona strada per un "terzo anno consecutivo senza precedenti di entrate record". E per finire in Canada, il mercato dell’Ontario ha celebrato il suo primo anno di attività con entrate totali di gioco di 1,4 miliardi di dollari canadesi e scommesse totali di 35,5 miliardi di dollari, con Deloitte che prevedeva a giugno che il gioco in Ontario potrebbe sostenere fino a 22mila posti di lavoro a tempo pieno e contribuire con 4,7 miliardi di dollari di Pil entro il 2031-32. Oltre a sostenere in modo importante lo sviluppo tecnologico e il tasso di innovazione all’interno del territorio. Questo è il gaming, bellezza. E sarà bene che anche i paesi più restii a considerarla una “vera” industria (Italia in testa), inizino a guardarsi attorno e a rivedere le proprie posizioni: evidentemente anacronistiche, se non necessariamente ideologiche. Ma in ogni caso non più adeguate a descrivere un'industria di altissimo livello e di carattere ormai globale: di fronte alla quale lo Stato può oggi soltanto (pre)occuparsi di gestirla in modo sostenibile, per tutti. Perché tutto ciò che sfugge alla regolamentazione, diventa terreno fertile per l'illegalità.

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