"È stata una scelta difficile per le poche certezze che ci vengono date dal Comune di Roma (proprietario dell'intero compendio) e dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (organizzatore delle corse sul territorio nazionale), ma abbiamo accettato la proposta di Roma Capitale, per poter tutelare i nostri dipendenti (saranno mantenuti tutti i livelli occupazionali) e il patrimonio della società."
Così Hippogroup Roma Capannelle in un comunicato, rompendo il silenzio degli ultimi mesi per assicurare tutto il suo impegno nel proseguire la gestione dell'impianto in seguito all'assegnazione, temporanea, dell'ippodromo di Roma, in attesa degli esiti del bando lanciato all'amministrazione capitolina lo scorso aprile.
Dopo che la manifestazione d’interessi rivolta, lo scorso anno, a 28 operatori, è andata deserta, e preso atto che la gara europea ha bisogno di tempo per essere aggiudicata, nelle scorse settimane si è concretizzata quella che Hippogroup definisce "una scelta difficile".
"Nel 2025 Hippogroup Roma Capannelle permetterà la riapertura dell'ippodromo Capannelle", dice il comunicato dell'azienda. "In accordo con la controllante Hippogroup Cesenate, si è deciso di continuare, come da 56 anni a questa parte, la gestione dell'impianto di via Appia Nuova".
Hippogroup si dice fiduciosa "che nel corso del 2025 la magistratura ci darà ragione nel contenzioso relativo all’assurdo proposito di Roma Capitale che pretende dal 2017 al 2023, canoni per 18 milioni di euro. Si tratta di una richiesta di oltre 2,5 milioni di euro l’anno."
E commenta anche le condizioni economiche proposte per continuare l’attività nell’anno appena iniziato, definendole "sproporzionate".
"Roma Capitale, infatti", spiega l'azienda, "ci richiede il triplo di quanto previsto dal bando, andato deserto lo scorso novembre, per la gestione temporanea. Escludendo inoltre dalle attività in concessione i servizi bar e ristorazione già presenti nell’impianto".
Ma conclude: "Consci del fatto che la chiusura dell’ippodromo Capannelle sarebbe stata un vulnus, una sventura, una sconfitta disastrosa e soprattutto un’offesa, non solo per il Comune di Roma e per gli operatori ippici locali, ma anche per il Masaf e tutto il mondo ippico nazionale, con grande senso di responsabilità, pur nelle ristrettezze e tra mille difficoltà, cercheremo di garantire con dignità anche nel 2025 lo svolgimento delle quasi 130 giornate di corse che ci sono state assegnate e l'attività del centro di allenamento."