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Ippodromo Varese: impasse al Comune, e il M5S propone la riconversione

06 maggio 2025 - 11:30

Altro nulla di fatto alla commissione Sport del Comune di Varese sul futuro dell'ippodromo, e intanto il Movimento 5 stelle chiede 'la rigenerazione urbana dell’area',

Scritto da Fm
© Ippodromo di Varese - Pagina Facebook

© Ippodromo di Varese - Pagina Facebook

Continuano a non esserci pace e prospettive certe per l'ippodromo Le bettole di Varese, da mesi al centro delle cronache ippiche di questa testata sia per alcuni “disservizi” - fra incidenti in pista, tribune inagibili e caldaia non funzionante – che per i problemi inerenti fra il gestore attuale, la Società varesina incremento cavalli, i proprietari di cavalli e gli allenatori, che gli devono 400mila euro per gli affitti dei box, fatto che ha portato alla chiusura delle piste di allenamento dal 2 maggio. E senza dimenticare la revoca del bando di gestione decisa dal Comune per la fuga di notizie sugli operatori interessati a partecipare alla seconda fase della procedura.

Quasi una telenovela, se non fosse che di mezzo ci sono le sorti di un ippodromo che ha alle spalle oltre 100 anni di storia, 120 cavalli ospitati nelle scuderie – ora chiusi nei box, in preda a coliche e crisi muscolari per la mancanza di allenamento -, e una filiera intera, oltre agli appassionati rimasti senza corse.

PER IL M5S LA RICONVERSIONE È L'UNICA SOLUZIONE - In questa situazione drammatica, arriva una nota diramata dal gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle che chiede all’Amministrazione comunale di Varese di “rinunciare permanentemente a ogni procedura di concessione dell’ippodromo per le attività connesse alle corse di cavalli e di avviare in alternativa un progetto di rigenerazione urbana dell’area, di proprietà comunale, dandole una finalità più consona alle necessità attuali della cittadinanza”.

Spiegando le motivazioni di questa richiesta: “ A seguito dei recenti fatti che hanno reso necessario l’intervento della Polizia di Stato e del Servizio veterinario della Ats per l’accertamento delle condizioni dei cavalli colpiti da coliche, crampi e stress da confinamento – non potendo svolgere le routine di allenamento e di movimento al di fuori dei propri box per l’inagibilità degli spazi loro necessari, sui quali sollecitiamo la Procura della Repubblica affinché faccia i dovuti accertamenti – ribadiamo la necessità di un cambio di rotta da parte del Comune prendendo atto del declino, oltre che delle strutture in sé, anche dell’appeal del mondo delle corse dei cavalli sull’opinione pubblica, sempre più sensibile allo sfruttamento degli animali per finalità di intrattenimento oltre che agli incidenti durante le gare che portano all’abbattimento di questi nobili esseri senzienti".

Per  Diego Carmenati, vicerappresentante del gruppo territoriale di Varese, al cui interno coordina il Tavolo per la tutela dei diritti degli animali, nonché di vicepresidente della XII Commissione Tutela e diritti degli animali dell’Intergruppo parlamentare Sud, aree fragili e isole minori, “Non è ammissibile che i cavalli presenti all’interno dell’ippodromo di Varese, già sfruttati dal mondo delle corse e delle scommesse, debbano ulteriormente soffrire le conseguenze dell’inagibilità delle strutture indispensabili a garantire la loro salute. Quale che sia la ragione dei fatti riportati dalla cronaca recente – prosegue – il Comune di Varese, che è proprietario del complesso affidato in concessione, non può tollerare che all’interno non siano rispettati gli standard minimi convenzionalmente prescritti per il benessere di questi specifici animali, e avrebbe dovuto quantomeno esigere la presenza di un proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione della società aggiudicataria della concessione affinché vigilasse e riportasse preventivamente situazioni potenzialmente lesive dell’immagine del Comune e dei diritti degli animali”.

Per avvalorare la tesi della riconversione, il gruppo territoriale M5S Varese cita esempi riguardanti aree analoghe un tempo dedicate all’ippica: “Come nel caso di Milano, dove le scuderie di San Siro si stanno trasformando in un parco termale, finanziato da un fondo di investimenti privato. Sarà cura del Gruppo territoriale di Varese del Movimento 5 Stelle, tramite il proprio Tavolo tecnico di Urbanistica e rigenerazione urbana coordinato dall’architetto Fiorenzo Pedroletti, sviluppare e presentare all’Amministrazione comunale una proposta ad hoc”.

 

IL CONFRONTO IN COMMISSIONE CONSILIARE – Intanto, nella serata di ieri, 5 maggio, si è tenuta una nuova seduta della commissione Sport del Comune di Varese, alla presenza di Guido e Giovanni Borghi, presidente e amministratore delegato della Società varesina incremento corse cavalli, mancati alla convocazione precedente per “motivi personali”.

I vertici della Svicc hanno assicurato che “la società farà del suo meglio” per far sì che l'ippodromo possa riaprire per la stagione estiva, “ ma, con i crediti ancora in essere e in attesa di aggiornamenti dal Ministero riguardo la remunerazione delle giornate di corse finora disputate per l’anno in corso, il percorso non sarà semplice”.

Il nodo da sciogliere ovviamente è quello della manutenzione dell'impianto, in stand by “finché non si sblocca il bando e non si chiariscono i rimborsi ministeriali e dei morosi”, puntualizza la società.

Senza lavori, e senza ricezione di una documentazione valida e completa riguardo la sistemazione delle tribune e della cabina elettrica, però il Comune non potrà convocare la commissione di vigilanza, effettuare il previsto sopralluogo e quindi concedere l'agibilità, atto necessario per il ritorno delle corse.

E non è prevista, crediti non versati a parte, neppure la riapertura delle piste di allenamento, la cui chiusura, precisano ancora i Borghi, “è necessaria per l’effettuazione dei lavori di ripristino come pure per arginare l’emorragia economica”.

Altro tema in sospeso è ovviamente l'espletamento del bando di gestione dell'ippodromo: l’assessore comunale allo Sport, Stefano Malerba, rassicura sull'avvio “a breve” di una nuova procedura “per garantire che nel 2026 le corse a Varese vengano svolte regolarmente”.

Per riassumere quindi l'esito della seduta della commissione consiliare di ieri, e la palude in cui si è arenata la gestione dell'impianto, ecco le parole del consigliere leghista Stefano Angei: “Siamo esattamente al punto in cui eravamo un anno fa”.

L'ultima possibilità, almeno per ora, è legata a un confronto fra Svicc e rappresentanti dei proprietari, nei riguardi del quale Borghi si è mostrato possibilista, ma forse non del tutto.


 


 


 

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