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La giostra degli ippodromi: da Varese a Follonica, ecco la situazione

22 aprile 2025 - 11:02

Il punto sulle prospettive di alcuni ippodromi italiani, alla luce dei bandi promossi per la loro gestione e degli ultimi movimenti societari.

Scritto da Fm
©  Mike Kotsch / Unsplash

© Mike Kotsch / Unsplash

Altro giro, altra corsa. Torniamo, dopo qualche settimana a fare il punto sulla situazione di alcuni ippodromi italiani, alla luce di alcuni “movimenti” in tema di gestione.

Cominciamo da Varese, dove erano attesi gli esiti del bando di gara promosso dal Comune, con la scadenza per la presentazione delle offerte fissata per il 31 marzo.

L'ente, a sorpresa ma non troppo, ha “avviato il procedimento di revoca dell'avviso pubblico per l'acquisizione delle manifestazioni d'interesse legate alla concessione del compendio comunale dell'ippodromo delle Bettole: la revoca si è resa necessaria poiché i nominativi degli operatori interessati a partecipare alla seconda fase della procedura sono apparsi sulla stampa locale, nonostante la seconda fase della procedura finalizzata alla presentazione delle offerte non si fosse ancora conclusa. Il prudenziale divieto di pubblicazione anticipata dei nominativi degli interessati prima della effettiva presentazione delle offerte, secondo consolidata giurisprudenza, è alla base del principio generale di tutela della concorrenza, che governa tutte le procedure di gara ad evidenza pubblica, al fine di prevenire possibili turbative. Viene di conseguenza avviata la procedura di revoca, con eventuale futura apertura di un nuovo procedimento”.

In parallelo, nei giorni scorsi il gestore attuale – la Società varesina incremento corse cavalli – ha inviato una lettera ai proprietari ed agli allenatori presenti al centro di allenamento dell'impianto, per comunicare la chiusura della pista di allenamento in primis e l'avvio di lavori su quelle da corsa  a partire dal 2 maggio, in previsione della stagione estiva. Riservandosi di cambiare la propria decisione solo se verranno appianati i crediti vantati nei confronti di numerosi allenatori e proprietari, per un importo complessivo di circa 400mila euro.

Ma c'è un altro bando scaduto il 31 marzo: è quello per la gestione dell'ippodromo di Agnano, lanciato dal Comune di Napoli lo scorso gennaio.  Gli esiti dovrebbero essere svelati nei giorni intorno al Gran premio lotteria di Agnano, una delle corse più importanti del calendario internazionale del trotto, in agenda il 4 maggio.

A proposito di gestione, sembra muoversi qualcosa per l'ippodromo dei Pini di Follonica (Gr), dopo che il Comune ha preso l'impegno a garantire lo svolgimento delle corse dopo aver disposto la revoca della concessione a Follonica corse cavalli.  L'amministrazione comunale ha dato incarico ad uno studio legale di Milano, che ha già seguito le vicende dell'impianto, per supportarla per l'adozione della variante urbanistica per la pianificazione dell'area, separando la parte sportiva - affidata in gestione tramite una procedura ad evidenza pubblica - dalle altre strutture, “in parte inagibili e in parte gravate da ipoteche che sono state concesse a garanzia dei mutui fondiari accesi dalla società concessionaria per la realizzazione dell'impianto e in parte già oggetto di azioni esecutive”, secondo quanto riporta il sito Maremmaoggi.

Il bando, verosimilmente, dovrebbe essere pubblicato dopo l'estate.

Senza dimenticare, a proposito di bandi, quello riguardante l'ippodromo romano di Capannelle: sono infatti ancora in corso le procedure relative alla gara europea pubblicata ad aprile 2024 per trovare operatori economici interessati alla riqualificazione dell’impianto. Nel frattempo, come noto, sarà ancora Hippogroup a gestire l'impianto in proroga.

Fra gli altri ippodromi in sospeso poi ci sono La Favorita di Palermo, per il quale si attende il passaggio delle quote societarie della concessionaria Sipet a una nuova società, e l'Arcoveggio di Bologna, per il quale è attesa una proposta formale da parte dell'attuale gestore, Hippogroup Cesenate, dopo il sostegno manifestato dal sindaco felsineo, Matteo Lepore, all'ipotesi di creare un campus di alta formazione nell'area attualmente occupata dall'impianto, che avrebbe un anno o due di tempo per trovare una sede alternativa.

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