Comune Napoli vara ordinanza orari gioco: apparecchi spenti dopo le 23
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, firma ordinanza sugli orari delle sale da gioco, apparecchi accesi solo fra le 9 e le 12 e fra le 18 e le 23.
Scritto da Fm
Fra gli ultimi atti di Luigi De Magistris come sindaco di Napoli c'è il varo dell'ordinanza sugli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco installati in città, secondo quanto previsto dal regolamento in materia approvato nel dicembre 2015. Proprio in ossequio a tale regolamento che prevedeva il divieto di gioco dopo le 23, l'ordinanza limita l'orario d'esercizio delle sale alle fasce orarie comprese fra le 9 e le 12 e fra le 18 e le 23 di tutti i giorni, festivi compresi.
GLI ORARI - Nell'ambito di tali limiti massimi, si legge nel provvedimento, "il titolare della licenza ha facoltà di scegliere il proprio orario di apertura e di chiusura dandone comunicazione scritta al servizio Suap del Comune. La chiusura infrasettimanale e festiva sono facoltative'. Il sindaco, recita ancora l'ordinanza, "in caso di necessità e di comprovato disturbo della quiete pubblica si riserva di disporre, anche per le singole attività, la riduzione dell'orario di chiusura serale delle sale pubbliche da gioco e/o il divieto di utilizzo di apparecchi da gioco rumorosi in particolari orari della giornata".
LE SANZIONI - Tale riduzione potrà essere disposta per "un periodo di 7 giorni per la prima volta in cui viene accertato il disturbo alla quiete pubblica, di giorni 15 in caso di secondo accertamento di disturbo alla quiete pubblica commmesso nello stesso anno, di mesi tre per ogni successivo accertamento al secondo del disturbo alla quiete pubblica, indipendentemente dall'arco temporale di tale accertamento rispetto al precedente. In caso di prima violazione degli orari di apertura delle sale giochi si applica la sanzione pecuniaria di 500 euro. In caso di reiterate violazioni potrà essere disposta la sanzione della sospensione dell'autorizzazione amministrativa dell'esercizio o della decadenza in caso di gravi e reiterate violazioni dello stesso tenore".