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Totoministri: il nodo del Mef, e il gioco sta alla finestra

30 settembre 2022 - 11:10

Fra i nomi circolati in queste ore c'è anche quello di Daniele Franco, che sarebbe riconfermato al ministero di riferimento per il settore, sempre che non venga spacchettato in due parti: Economia e Finanze.

Scritto da Fm

Il Parlamento uscito dalle elezioni politiche del 25 settembre si insedierà il 13 ottobre.

Al momento è questa l'unica data certa nella roadmap che porterà alla formazione del nuovo Governo, probabilmente in tempi brevi, visto l'incombere della legge di Bilancio, che, come ogni anno, deve essere presentata entro il 15 ottobre e approvata entro il 31 dicembre. Si sa già che la Commissione europea accetterà una bozza della Finanziaria a politiche invariate, se l'Esecutivo non sarà ancora in carica, per poi attendere il testo definitivo entro il 30 novembre.

In vista di queste importanti scadenze quindi le trattative per definire la possibile composizione del Governo vanno avanti febbrilmente. In primis quelle fra la presidente del Consiglio in pectore, Giorgia Meloni, e Matteo Salvini, che stando alle cronache parlamentari avrebbe “minacciato” un appoggio esterno all'Esecutivo in mancanza di un ruolo di peso per lui. Ruolo che probabilmente non sarà quello di ministro dell'Interno, come da lui auspicato, ma forse di ministro dell’Agricoltura o delle Infrastrutture, o, ancora, degli Affari Regionali, oppure di vice-premier, in coppia con Antonio Tajani.

A correre per il Viminale, ministero di riferimento per i casinò, potrebbe essere l’ex sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, che ai tempi si è occupato anche della casa da gioco di Campione d'Italia, anche lui in quota Lega. Un altro papabile sembrerebbe essere Matteo Piantedosi, prefetto di Roma ed ex capo di gabinetto di Salvini. In lizza c'è anche Giuseppe Pecoraro, ex prefetto della Capitale, eletto nelle liste di Fratelli d'Italia.

Lo schema da tenere d'occhio, mal di pancia di Salvini a parte, è quello di assegnare i ministeri principali in base all'esito delle urne elettorali; quindi, nel caso dei dicasteri di Interni, Esteri, Difesa e Giustizia, affidando due ministri a Fratelli d'Italia, uno a Forza Italia e uno alla Lega.

Per il ministero dell'Economia e delle finanze, quello a cui guarda il comparto del gioco in virtù della specifica delega, la parola d'ordine è “continuità”, viste le questioni sul tavolo – gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza in primis - e le pressioni dall'Unione europea. Per questo potrebbe restare al suo posto il tecnico Daniele Franco ma c'è anche l'ipotesi di uno spacchettamento in due rami: Economia e Finanze, affidando il secondo a Maurizio Leo, di Fratelli d'Italia, ritenuto uno dei maggiori esperti di diritto tributario del panorama italiano, consulente delle commissioni parlamentari e già assessore al Bilancio ed allo sviluppo economico di Roma Capitale. Per capire come la pensa su queste materie basta leggere alcune sue recenti dichiarazioni, in cui auspica una “flat tax incrementale", che potrebbe riguardare anche i dipendenti e non soltanto le partite Iva, l’innalzamento del regime forfettario al 15 percento da 65 a 100mila euro, il rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale. Un altro possibile ministro potrebbe essere Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, che invece terrebbe per sé entrambi le parti del dicastero. Oltre al ministro, qui sarà interessante vedere chi sarà il sottosegretario al quale verrà assegnata la delega al gioco pubblico. Ci potrebbe essere un Federico Freni bis?

Di sicuro, già in campagna elettorale, proprio dalla coalizione di centrodestra sono arrivati segnali positivi sulla necessità e l'improrogabilità del riordino del settore. Dallo stesso Freni (eletto nelle liste della Lega), innanzitutto, ma anche dall'ex sottosegretario Claudio Durigon, appartenente allo stesso partito. Un tema di cui ha parlato anche Forza Italia, inserendolo nel suo programma, come evidenziato da Massimo Mallegni, ma anche Fratelli d'Italia, con Andrea de Bertoldi.

Sul fronte dell'ippica, altro tema di interesse per i nostri lettori, oltre a quello di Matteo Salvini per il ministero delle Politiche agricole compare un altro “nome noto”. È quello di Gianmarco Centinaio (Lega), già ministro delle Politiche agricole nel Governo Conte I, un anno e poco più in cui ha pubblicato il Libro verde sull'ippica, istituito una task force ministeriale per il suo rilancio, partendo dall'ammodernamento e dalla promozione delle strutture, ed ha annullato il decreto Castiglione sulla classificazione degli ippodromi. Anche in questo caso sarà decisivo definire il sottosegretario al quale verrà affidata la delega all'ippica dopo Francesco Battistoni, e al quale spetterà occuparsi, anche in questo caso, di riordino e rilancio del settore.

Passando agli altri ministeri, per lo Sviluppo economico potrebbe essere confermato Giancarlo Giorgetti, per la Giustizia si fanno i nomi di Carlo Nordio e di Giulia Bongiorno, in pole position anche per la  Pubblica amministrazione.

Fabrizio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vice presidente della Camera nella XVIII Legislatura, membro delle commissioni Cultura e Scuola, Attività Produttive e Ambiente (con una laurea in architettura in tasca) viene accreditato come possibile titolare del ministero per i Beni culturali o per l'Ambiente.

Per la Salute sembra tramontare l'ipotesi del direttore dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, e prendono quota i nomi di Luca Coletto per la Lega e di Letizia Moratti per Forza Italia, che però al momento sembra più interessata a correre per le prossime elezioni regionali in Lombardia. In lizza ci sono anche Andrea Mandelli, presidente della Fofi - Federazione ordini farmacisti italiani, vice presidente della Camera uscente e responsabile sanità di Forza Italia, e Marcello Gemmato, anche lui farmacista e in area Fratelli d'Italia.

E l'Istruzione? In questo caso il nome più gettonato è quello di Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, con una specializzazione  in management ospedaliero e all'attivo, come europarlamentare, un ruolo di membro della commissione per l’Occupazione e gli Affari sociali e della delegazione per le Relazioni con i Paesi dell’Asia meridionale. Accanto al suo spunta anche il nome Anna Maria Bernini, anche lei senatrice di Forza Italia, professoressa associata di Diritto pubblico comparato e già  ministro per le Politiche europee in uno dei Governi Berlusconi.

Ad occuparsi delle Riforme potrebbe essere Marcello Pera, del Welfare Luca Ricolfi e dei  rapporti con il Parlamento Maurizio Lupi.

Infine, per il posto da sottosegretario alla presidenza del Consiglio si profila un duello a due fra i senatori di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa e Giovanbattista  Fazzolari. La presidenza di Camera e Senato invece dovrebbero toccare, rispettivamente, a Maurizio Lupi e Roberto Calderoli.

 

 

 

 

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