577 voti favorevoli su 648. Così il Parlamento europeo approva la relazione presentata da Adriana Maldonado López (Partito Socialista Operaio Spagnolo) relativa alla "Protezione dei consumatori nei videogiochi online: un approccio al mercato unico europeo".
Una votazione rapida, come da prassi nel Parlamento europeo, conclusa nel giro di poche decine di secondi dai complimenti alla relatrice.
"Ho presentato all'EPlenary (la seduta plenaria del Parlamento europeo, Ndr) il rapporto che ho guidato sul settore dei videogiochi e dei consumatori europei", ha scritto ieri, 17 gennaio, ha scritto Maldonatdo Lopez in un suo post su Facebook. "L'obiettivo è proteggere i consumatori e promuovere un settore innovativo in Europa. Un rapporto che chiede di instaurare il sistema Pegi (Pan European Game Information, Ndr), una maggiore trasparenza nell'informazione, oltre ad analizzare le scatole bottino e controllare gli stereotipi di genere nel settore dei videogiochi".
Dopo la presentazione della mozione, approvata dalla commmissione europea per il mercato interno e la protezione dei consumatori il 12 dicembre scorso, si attendeva oggi, 18 gennaio, il voto del Pe con votazione in plenaria per il progetto che punta ad armonizzare le regole sulla protezione dei giocatori. Presentando la sua relazione Maldonado López aveva spiegato che per migliorare la sicurezza dei consumatori, in molti casi minorenni, sono necessarie informazioni più chiare su contenuti, sulle politiche di acquisto in-game e sui target dei giochi, oltre che un miglioramento del parental control.
Nella giornata di ieri, 17 gennaio, nella seduta plenaria del Parlamento europeo, alcuni interventi avevano lasciato intendere l'orientamento positivo nei confronti della proposta.
In particolare, per quanto riguarda i parlamentari italiani, gli interventi degli eurodeputati Marco Campomenosi (Lega), e Denis Nesci (Fratelli d'italia), hanno evidenziato l'importanza del tema, il primo sottolineando la sua "estrema attualità per un comparto in forte crescita nel settore della creatività in Europa", ricordando quando sia “fondamentale garantire un ambiente online sicuro con standard di accessibilità per gli utenti affetti da disabilità ed un’informazione rigorosa al consumatore rispetto alla presenza e all’impatto dei sistemi di pagamento", senza tuttavia "criminalizzare un modello di business che genera un importante indotto professionale specialmente tra giovani e piccole e medie imprese”.
Il secondo invece, ha ricordato l'esistanza del Pegi, "uno strumento efficace nel fornire informazioni sull'età minima raccomandata, e nel proteggere i minori da contenuti inappropriati nei giochi e nell’intercettare gli elementi d'azzardo, le cosiddette loot box", che tuttavia è attuato solo in alcuni paesi membri. Motivo per cui questo tipo di etichettatura, ha continuato Nesci "rischia di non bastare, se l'Europa non riuscirà a garantire un’ulteriore protezione dei consumatori attraverso un’attuazione capillare del sistema Pegi nei diversi tipi di giochi disponibili sul mercato e soprattutto in Europa".