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Codice leggi antimafia, governo approva dlgs integrativo: nuovi obblighi per le società di gioco

28 maggio 2012 - 10:52

Il consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo che integra il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e che introduce nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia. Le integrazioni riguardano principalmente due aspetti. Indagine sul gioco, giovedì l'audizione in commissione del ministro Riccardi Regione Lazio: un bando per campagna di comunicazione contro ludopatia

Scritto da Amr

Il primo è la disciplina della documentazione antimafia: il provvedimento mira a consentire l’immediata entrata in vigore delle norme che ridefiniscono il ‘catalogo’ delle situazioni dalle quali si desume l’esistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa; c'è poi l’assistenza legale dell’Avvocatura dello Stato nelle controversie relative ai beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata: le norme mirano a definire i termini secondo i quali l’amministratore giudiziario e l’Agenzia nazionale possono usufruire del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. Per quanto riguarda i giochi, per le società di capitali concessionarie nel settore dei giochi pubblici la documentazione antimafia deve riferirsi anche ai soci persone fisiche che detengono, anche indirettamente, una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 2 per cento, ai direttori generali e ai soggetti responsabili delle sedi secondarie o delle organizzazioni in Italia di soggetti non residenti. Nell’ipotesi in cui i soci persone fisiche detengano la partecipazione superiore alla soglia mediante altre società di capitali, la documentazione deve riferirsi anche al legale rappresentante e agli eventuali componenti dell’organo di amministrazione della società socia, alle persone fisiche che, direttamente o indirettamente, controllano tale società, ai direttori generali e ai soggetti responsabili delle sedi secondarie o delle stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti. La documentazione deve riferirsi anche al coniuge non separato.

I ministri dell’Interno, Annamaria Cancellieri, e della Giustizia, Paola Severino, hanno espresso soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto correttivo al Codice delle leggi antimafia.

“Era un impegno che ci eravamo assunte nei primi mesi del nostro mandato – hanno dichiarato i ministri Cancellieri e Severino - e che, grazie al consenso di tutto il Governo, è stato portato a termine ed ora andrà all’esame del Parlamento. Queste norme – hanno concluso i ministri dell’Interno e della Giustizia - consentono di anticipare di oltre due anni l’entrata in vigore della legge. Siamo convinte che siano un importante strumento in più nella lotta contro la mafia e contro la criminalità organizzata”.

LE ALTRE NOVITA’ INTRODOTTE – Altre due importanti novità sono state apportate al dlgs: circolazione delle interdittive antimafia: il provvedimento estende l’obbligo di comunicazione in tutti i casi delle interdittive antimafia ad altri soggetti istituzionali interessati, tra cui l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, in vista della realizzazione del cd. rating di impresa, nonchè l’Autorità Giudiziaria, titolare del potere di proporre l’adozione di misure di prevenzione; attuazione del processo di decertificazione: le modifiche apportate oggi al Codice delle leggi antimafia attuano una completa decertificazione del procedimento di rilascio della documentazione antimafia. Ciò per ribadire che il sistema dei controlli antimafia non è “nemico” delle imprese, ma un presidio per realizzare, a loro tutela, un ambiente favorevole alla sana concorrenza tra gli operatori. In pratica, tale procedimento verrà avviato sulla sola base delle autodichiarazioni rese dall’operatore economico all’amministrazione interessata, che provvederà, a sua volta, a fornire i dati auto dichiarati alla Prefettura competente ad emettere la documentazione antimafia.

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