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Draghi al Senato: 'Prioritario ricostruire, e ricostruire meglio'

17 febbraio 2021 - 09:52

Nelle prime comunicazioni ufficiali al Senato il neo premier Draghi enuncia i temi chiave del suo Governo. Nessun cenno a Dpcm e ristori, ma attenzione al tema dell'accesso al credito.

Scritto da Redazione
Draghi al Senato: 'Prioritario ricostruire, e ricostruire meglio'

"Il primo dovere è salvare le vite dei nostri cittadini. Tutelare coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato. Ci impegniamo a informare i cittadini di ogni cambiamento delle regole. Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l'emergenza, non esiste un prima e un dopo. Le riforme compiute a tempo rafforzano l'autorità, ma dobbiamo occuparci anche di chi soffre".

Cominciano così le prime "comunicazioni" del nuovo presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi al Senato, nella seduta di oggi 17 febbraio, al suo esordio in Parlamento.

Dopo il ringraziamento al suo predecessore Giuseppe Conte, accolto da un lunghissimo applauso e da qualche "buuu", Draghi fa un passaggio sulla "natura" del suo Governo ricordando che un Esecutivo in una situazione drammatica come l'attuale "è semplicemente il Governo del Paese, non ha bisogno di alcun aggettivo", e che il suo è un Governo dallo "spirito repubblicano".

"Questo Governo non è stato reso necessario da un 'fallimento della politica' - come è stato detto: nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità ma semmai ne fa uno avanti nel rispondere alle necessità del Paese, nel rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese", rimarca il premier.
"Noi oggi, politici e tecnici, siamo semplicemente tutti cittadini italiani, tutti ugualmente consapevoli del compito che ci è stato affidato, questo è lo spirito repubblicano del Governo che mi è stato affidato".
 
Dopo un appello alla responsabilità, per "avviare una nuova ricostruzione, come nel dopoguerra" nella "speranza che desiderio e necessità di costruire un futuro migliore anche e soprattutto per le nuove generazioni orientino le nostri decisioni", non è mancato quello a non dimenticare l'appartenza all'Europa, invitando tutti ad "essere più orgogliosi del nostro Paese, a riconoscerne i tanti primati".
 
Centrale il passaggio sugli effetti della pandemia di Covid, dalle conseguenze sanitarie a quelle sociali, con l'aumento della povertà anche in fasce di cittadini finora mai sfiorate dall'indigenza. Fornendo alcuni dati, a partire dai 4 miliardi di ore di Cig, ed evidenziando il calo degli occupati, la disoccupazione di giovani e donne, i gravi e con pochi precedenti storici effetti sulla disuguaglianza nel reddito per cui si rendono ancora più necessari gli interventi pubblici.
"Le previsioni pubblicate dalla Commissione Ue indicano che prima della fine del 2022 in Italia non si recupereranno i livelli del pre-pandemia", chiosa il premier.
Per poi passare ad un'altra urgenza: "Il piano di vaccinazione. La nostra prima sfida: una volta ottenute le dosi necessarie di vaccino, distribuirlo rapidamente ed efficientemente, utilizzando tutte le forze disponibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private, facendo tesoro dell'esperienza fatta con i tamponi. La velocità è essenziale per proteggere gli individui, e ridurre le possibilità che prendano il sopravvento le varianti".
 
Importante anche il passaggio sulla necessità di "proteggere il futuro dell'ambiente conciliandolo con il progresso e il benessere sociale" adottando nuovi modelli di crescita, di turismo (per i quali promette aiuti per "uscire dal disastro provocato dalla pandemia"), preservando natura e città d'arte.

E veniamo a un altro tema caldo per il nuovo Esecutivo: il lavoro. "Il Governo dovrà proteggere tutti i lavoratori ma sarebbe un errore proteggere tutte le attività economiche. La politica dovrà scegliere quali, e quali accompagnare verso il cambiamento.
Sette milioni di lavoratori hanno usufruito di Cig per un totale di 4 miliardi di ore.
Bisogna pensare innanziuttto a giovani, donne ed autonomi pensando ad una strategia con interventi su politiche del lavoro, crediti e capitali, formazione professionale".
Il premier quindi auspica "politiche fiscali espansive che agevolino gli investimenti, - vogliamo lasciare un buon pianeta non solo una buona moneta", sottolinea.
 
Uno sguardo rivolto al futuro, quello più vicino e quello meno, privo di riferimenti precisi alla stretta attualità, senza menzionare il Dcpm in scadenza il 5 marzo - orizzonte a cui guardano con speranza le attività di gioco, auspicando nella riapertura - né il decreto Ristori Vspinto in stand by dalla crisi di Governo, dal quale dovrebbero arrivare nuovi fondi per il settore. Tuttavia, il premier punta l'attenzione su un tema che sta anch'esso molto a cuore alle imprese, l'accesso al credito, con le ben note difficoltà, accentuate dalla pandemia. 
"La risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create".
 
Un passaggio del suo discorso è dedicato anche al ruolo delle donne nel lavoro, nell'economia e nella politica, per aiutarle "a superare la scelta fra famiglia e lavoro" garantendo "parità di condizioni competitive" e un welfare di sostegno, oltre che agevolazioni per la formazione.
Con un focus particolare sul Mezzogiorno, non solo sotto questo punto di vista ma a 360 gradi, rafforzandone le istituzioni.
 
Quanto al Recovery fund, per Draghi bisogna "investire sulla consapevolezza delle nuove generazioni che ogni azione ha una conseguenza. Le risorse dovranno essere spese puntando a migliorare il potenziale di crescita della nostra economia".
È in preparazione la versione finale del Piano, che punta sempre su "innovazione, digitalizzazione, competitività, cultura, transizione ecologica, formazione, ricerca, equità sociale salute e relativa filiera produttiva".
Il premier quindi si propone di rafforzare gli obiettivi strategici e le riforme che li accompagnano, con interventi molto centrati sulla tutela dell'ambiente, le energie rinnovabili, ma non solo.
Assicurando che "il Parlamento verrà costantemente informato".

Per quanto riguarda il capitolo delle riforme, il presidente del Consiglio sottolinea che in passato i tentativi di riforma che ci sono stati sono stati privi di "visione a tutto campo", cosa che richiede "tempo e competenza".
Ad iniziare dal Fisco. "Non è una buona idea cambiare le tasse una volta. Le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate ad esperti".
 
In questo caso, sul tavolo del Governo ci sono "la riforma dell'Irpef, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività, il rinnovato impegno nell'azione di contrasto all'evasione fiscale, la riforma della pubblica amministrazione con investimenti in connettività, aggiornamento delle competenze dei dipendenti pubblici".
Senza dimenticare la riforma della Giustizia.
 
Venendo ai rapporti internazionali, Draghi promette che il suo Governo sarà convintamente "europeista ed atlantista" e orientato al "multilateralismo".
Rafforzando il rapporto strategico con Francia e Germania, gli Stati Mediterranei come Spagna, Grecia, Malta e Cipro sui temi ambientali e migratori in primis, rinnovando il dialogo con i Paesi dove i diritti dei cittadini sono spesso violati.
Altra sfida il rafforzamento dell'equilibrio fra i Paesi in temi di accoglienza e rimpatri "nel pieno rispetto dei diritti dei rifugiati".
In prospettiva è prevista anche un'intensificazione dei rapporti con gli Stati Uniti.
 
In conclusione, Draghi richiama la necessità di un "sostegno convinto del Parlamento" per "fare bene", per rispondere al desiderio dei cittadini "di rinascere e tornare più forti", dei giovani, di avere un Paese migliore.
Oggi, conclude "l'unità non è un'opzione ma un dovere guidato da ciò che, sono certo, ci unisce tutti: l'amore per l'Italia".
 
Domani Draghi sarà alla Camera, proprio nel giorno della doppia manifestazione del settore degl gioco legale a Roma e a Milano. Chissà che gli echi di piazza del Popolo non riescano ad arrivare anche a Montecitorio.
 

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