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Casinò e sindacati, De Lazzaro (Uilcom): 'Età, la differenza naturale'

13 marzo 2024 - 12:24

Marina De Lazzaro, membro del gruppo aziendale Uilcom al Casinò Campione d'Italia, sottolinea come la vera differenza sia quella legata all'età.

Scritto da Amr
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Dopo quella valdostana, veneziana, ancora valdostana e sanremese, ecco l'ultima puntata dello speciale su donne, casinò e sindacato pubblicato sul numero di marzo della rivista Gioco News (consultabile integralmente online a questo link), stavolta ospitata a Campione d'Italia.
“Nonostante i problemi che hanno colpito la nostra casa da gioco negli ultimi anni, il Casinò di Campione è un'azienda molto attenta alla parità di genere sul luogo di lavoro: tutti i dipendenti a parità di mansione ricevono, per quanto mi è dato sapere (e comunque anche perché previsto dal contratto di lavoro), il medesimo trattamento.
A livello di lavoro diretto, non esistono discriminazioni di genere: le donne svolgono le stesse mansioni degli uomini, anche perché il nostro lavoro (e mi riferisco ai Giochi americani di carte) non permette licenze creative.”

Lo racconta Marina De Lazzaro, membro del gruppo aziendale Uilcom e impiegata ai tavoli di black jack, che sottolinea, in riferimento alla valorizzazione e alla presenza delle donne in ambito sindacale presso il Casinò dell'enclave: “All'interno del Gau della Uil un quarto delle presenze è di sesso femminile, mentre a livello di rappresentanza sindacale aziendale 2 su 5 sono donne.
Penso che, a livello sindacale, le donne sono oggettivamente più attente e più testarde: difficilmente si fanno scappare qualcosa e, per indole, tendono ad approfondire più di quanto non faccia l'uomo. Personalmente, penso che dovrebbero essere di più.”

Nei Casinò si lavora, se non si è impiegati amministrativi, anche in orari molto tardi e nei giorni festivi. Quanto pesa questo fattore sulla qualità della vita e sul bilanciamento tra le varie esigenze personali?

“Su questa domanda si potrebbe aprire un mondo. Più che differenze tra sessi, si dovrebbe parlare di differenze di età. Senza ombra di dubbio le donne più giovani reggono meglio il ritmo di notte rispetto a chi non è più così giovane.
Lavorare a 50 anni fino alle 4 del mattino non è sicuramente il massimo della vita: le giornate sono più pesanti e spesso non si riesce a conciliare il lavoro con tutte le esigenze familiari.
Una donna, quando finisce di lavorare, inizia il suo 'secondo lavoro' fatto di pulizie, preparazioni di pasti, bucati e vari impegni esterni. A volte devo rinunciare a me stessa per poter stare dietro a tutto. 
Sono certa che il Casinò di Campione saprà essere attento a questa particolarità, considerato che l'età media dei suoi dipendenti è piuttosto alta”, conclude De Lazzaro.

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