Roma – Sono stati tanti, e tutti molto “sentiti”, gli interventi al centro del convegno “Donne e futuro: parità di genere per aziende eque e sostenibili”, organizzato da Astro4her oggi, 18 aprile, a Roma.
A cominciare da quello del deputato Andrea de Bertoldi (Fratelli d'Italia) e del moderatore, il giornalista Stefano Zurlo: “Al di là degli stereotipi, il titolo di questo convegno fotografa la situazione, e l'evoluzione della presenza delle donne in tanti settori; nella magistratura ad esempio, o alla Corte di Cassazione, che da poco ha nominato come presidente una donna: Margherita Cassano. Oggi cerchiamo di entrare in un terreno concreto, di andare oltre gli stereotipi. Ci interessa che le imprese facciano lavorare le donne e che loro abbiano i posti che gli spettano. Un dato che fa riflettere è che le donne sono più istruite egli uomini, ma che questa 'superiorità' non corrisponda a quanto si registra sul versante dell'occupazione. Il legislatore dovrebbe appunto andare avanti, cogliendo il momento storico e la tendenza che oggi si realizza nel nostro Paese. La parola chiave dunque è opportunità”.
Claudia Porchietto, commercialista ed ex deputata di Forza Italia, afferma: “Credo che le norme servano soltanto quando la situazione non si evolve in modo naturale. Credo che la normativa debba fare un passo in avanti per mettere il nostro Paese al passo con gli altri. Noi siamo molto indietro ma credo che sia importante aiutare le imprese con tutti gli strumenti possibili. Bisogna lavorare ancora tanto: la strada è ancora lunga ma ci guadagneranno tutti. Il senso di responsabilità delle donne nel mondo del lavoro credo sia stato un effetto determinante per la rinascita del Paese”.
Giusy Versace, atleta paralimpica e senatrice del gruppo Azione-ItaliaViva-RenewEurope, nel suo intervento parte dalla sua esperienza personale: “Quello che chiedo a me stessa e alle amiche che hanno istituito il tavolo permanente è: pensate a quante donne vengono discriminate per la disabilità. Io che ho un’esperienza pluri-decennale mi sono trovata davanti ad amministratori delegati che avevano ruoli decisionali che mi trattavano come se non avessi più cervello perché avevo perso le gambe. Io invito a considerare questo spunto. C’è una fetta di donne che chiedono la possibilità di dimostrare qualcosa. Ma ce ne sono tante con disabilità che vogliono dare qualcosa”.
Benedetta Fiorini, comunicatrice specializzata in Public affairs e Relazioni istituzionali ed ex deputata per Lega per Salvini premier, sottolinea: “H o potuto apprezzare la professionalità e la forza delle donne che fanno parte di questo mondo, noi non vogliamo andare contro gli uomini ma esistono due mondi. Sono due mondi che devono completarsi e non chiudersi negli stereotipi. Ci vuole la forza di creare opportunità e metterle a terra grazie a colleghi che portano avanti leggi importanti. Bisogna concretizzare le battaglie di tanti anni. Io fuori dal Parlamento ho creato un’associazione - 'Una marcia in più' - che tratta storie di imprenditrici che sono emerse per il merito. Io vorrei che oggi si partisse dal merito e abbiamo tanti esempi oggi. Non è tema etico ma un volano economico: il Governo Meloni, infatti, per la prima volta ha permesso di rompere il 'tetto di cristallo' e con tante altre donne che hanno ruoli apicali, tante donne che sono 'lì' perché lo meritano, non abbiamo fatto una questione di genere ma di meritocrazia. Questi eventi devono portare avanti anche indirizzi che portano a uno sviluppo maggiore”.
Tiziana Nisini, deputata per Lega per Salvini premier e vice-presidente della commissione Lavoro pubblico e privato non ha dubbi: “La forza delle donne è quella di fare squadra. La prima interrogazione che mi hanno fatto in consiglio provinciale (ad Arezzo, Ndr) è: 'cosa ne pensi della quota rosa?'. E io ho risposto che le donne devono arrivare per merito. In Toscana è difficile perché venivo dalla Lombardia e mi sono dovuta data da fare in una realtà che non conoscevo. Mi sono rimboccata le maniche e sono arrivata. È anche vero che se tante di noi non avessero avuto la possibilità di entrare con le quote rosa probabilmente sarebbero fuori. Grazie a questo inizio ci è stata la possibilità di andare avanti. C’è stata una evoluzione importante. Quello che manca in questa società è un cambiamento culturale”.
Valentina Picca Bianchi, presidente Donne imprenditrici Fipe-Confcommercio, aggiunge: “Io continuo a rafforzare il concetto espresso da tutte le colleghe, anche se da un altro punto di vista: credo che la cosa che ci unisce sia la consapevolezza. Il tempo è un tempo buono e non va sprecato, perché il tempo è denaro. C’è una tendenza in atto ora, noi ci siamo confrontate dicendo le stesse parole, siamo serene e dobbiamo guardare avanti. Le platee in questo periodo cominciano a miscelarsi, ciò vuol dire che c'è una consapevolezza su questo tema. Vedo migliaia di tavoli concentrati sulla stessa cosa e vedo adesso che la nascita del Comitato impresa donna (costituito presso l'attuale ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ndr) sta funzionando come sensibilizzatore”.
In conclusione, l'avvocato Matilde Tarciotti, partner e fondatrice dello Studio Gtea – Giacobbe Tariciotti e associati, ricorda che “una delle principali novità arrivate nel 2021 è il codice delle pari opportunità, che ha introdotto la certificazione della parità di genere. Fotografia di una buona prassi aziendale nelle gestione della parità di genere, in quanto verifica che la parità di genere abbia una sua attuazione in un progetto che deve essere concreto. La certificazione non è un obbligo per le aziende ma è utile, il gap è rappresentato da quelle imprese che decidono di non certificarsi. Come ogni scelta cosciente l’impresa che decide di fare la certificazione avrà dei vantaggi, alcuni sono immediati come le gare d’appalto nell’ambito delle quali è previsto che le aziende che sono certificate abbiano dei benefici in termini di garanzie, con delle riduzioni. Viene riconosciuto un punteggio premiante discriminatorio per chi non lo consegue e consente di ottenere vantaggi per sgravi contributivi”.